Cosa rende un episodio di una serie un “episodio bottiglia”

Un'unica ambientazione e pochi personaggi, decisi per ragioni di budget: ma ultimamente c'è stata un po' di confusione

breaking bad fly
Una scena dell’episodio “Caccia grossa” di Breaking Bad
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In inglese l’espressione bottle episode, “episodio bottiglia”, è abitualmente utilizzata da chi scrive di serie tv per definire episodi che hanno alcune particolari caratteristiche, in parte evidenti e in parte no. Sono quelli che per ragioni di attenzione al budget o per ridurre i tempi vengono girati quasi interamente in un unico ambiente, di solito interno, e coinvolgono pochi personaggi della serie. Episodi al risparmio, insomma.

È però un’espressione che tende a generare confusione e ambiguità sia tra chi scrive recensioni che tra gli appassionati di serie tv che la utilizzano scambiandosi pareri e commenti su Internet. A volte vengono definiti “episodi bottiglia” episodi che certamente non lo sono e altri che potrebbero esserlo o meno.

La ragione principale degli equivoci è che non sempre gli episodi girati in un solo ambiente e con pochi personaggi sono il risultato di un lavoro condizionato da esigenze di tempo o di budget. E alcune caratteristiche degli episodi bottiglia li accomunano a episodi che definiamo in altri modi – episodi autoconclusivi, per esempio – ma riferendoci ad altri aspetti particolari.

Un caso classico e indiscusso di episodio bottiglia, il più citato in assoluto in questo genere di dibattito, è il decimo della terza stagione di Breaking Bad, intitolato Fly (in italiano “Caccia grossa”). È quello in cui Walt e Jesse, i due personaggi principali della serie, si chiudono all’interno del laboratorio sotterraneo per eliminare una possibile fonte di contaminazione: una mosca. E finisce che è più il tempo che trascorrono chiacchierando tra loro che quello in cui cercano di acchiappare la mosca.

Il regista di Fly, lo statunitense Rian Johnson – assai noto peraltro per Star Wars: Gli ultimi Jedi e per i due Knives Out –  ha confermato in una recente conversazione con Vulture che l’episodio fu scritto e girato con l’obiettivo di risparmiare soldi per gli episodi più costosi. «Il punto è che un episodio bottiglia non è tanto una questione di trama», ha spiegato, ma appunto di budget: spesso il risparmio si traduce in quel tipo di episodio, girato in un set esistente e con pochi personaggi.

Una delle ipotesi sull’origine dell’espressione la attribuisce all’ideatore della serie fantascientifica degli anni Sessanta Oltre i limiti, Leslie Stevens. Per descrivere la sua capacità di produrre episodi in breve tempo e con poche risorse gli autori di un libro sulla serie uscito negli anni Ottanta scrissero che Stevens era in grado di «tirarli fuori da una bottiglia come un genio» (in inglese l’espressione genie in the bottle, letteralmente “genio nella bottiglia”, equivale a “genio della lampada” in italiano). Altre ipotesi suggeriscono che negli anni Sessanta “imbottigliare” l’azione fosse un’espressione già comunemente utilizzata tra gli addetti ai lavori per descrivere serie che, come Star Trek, risparmiavano sui costi di produzione ambientando la narrazione in un unico ambiente (per esempio l’astronave Enterprise, nel caso di Star Trek).

– Leggi anche: Il momento delle “serie bottiglia”

L’espressione episodio bottiglia è riemersa all’inizio del 2023 a proposito dell’apprezzato terzo episodio della prima stagione della serie The Last of Us, intitolato Long, Long Time (“Molto, molto tempo”). Ma nonostante sia quasi tutto ambientato in una casa e recitato principalmente da due soli personaggi (che nella serie non sono protagonisti), quell’episodio non è un episodio bottiglia, spiegò Kathryn VanArendonk su Vulture.

A causa di una progressiva «deriva semantica» di questa espressione, secondo VanArendonk, viene sempre più spesso considerato un episodio bottiglia qualsiasi episodio che si svolga in un ambiente limitato e sia recitato da pochi personaggi. Ma questa definizione genera tutta una serie di dubbi sui limiti dell’ambiente: se una nave da crociera possa essere il set di un episodio bottiglia, per esempio, o quale sia in un episodio bottiglia il limite di personaggi da non superare.

Un’altra definizione inesatta descrive l’episodio bottiglia come un episodio a sé stante, separato dal resto della storia principale e quindi teoricamente comprensibile anche da un pubblico che non segue la serie. È una definizione che in parte potrebbe andar bene per il terzo episodio di The Last of Us, ma che non c’entra molto con l’episodio bottiglia. Nell’episodio bottiglia sono infatti esigenze finanziarie – non di sceneggiatura – a produrre tendenzialmente un certo tipo di storia: quelle in cui per qualche motivo i personaggi rimangono bloccati in un posto.

L’episodio della prima stagione di X-Files intitolato Ice (in italiano Morte tra i ghiacci), per esempio, è un caso di episodio bottiglia “fallito”. Ambientato in una stazione di esplorazione artica e con un cast molto ridotto, fu inizialmente pensato per essere proprio un episodio al risparmio. In fase di produzione fu però necessario aggiungere una grande quantità di effetti speciali in CGI (computer-generated imagery), superiore rispetto a quella prevista, e questo comportò uno sforamento del budget.

Esistono poi dei casi particolari nelle sit-com più vecchie, in cui l’ambientazione unica non è un fattore rilevante, ha scritto VanArendonk. L’undicesimo episodio della seconda stagione della serie degli anni Novanta Seinfeld, intitolato Ristorante cinese, è interamente girato in unico ambiente ma non in un set abituale della serie. È probabile però che la differenza in termini di costi di produzione tra girarlo in un ambiente anziché in un altro non fosse significativa.

Ci sono anche casi in cui un episodio non girato in unico ambiente è comunque un episodio bottiglia. Un esempio è l’episodio One Man’s Trash (in italiano Voglio essere felice) della seconda stagione di Girls, che secondo la produttrice della serie Jenni Konner fu molto più rapido ed economico da girare rispetto ad altri episodi, nonostante non fosse girato in un set preesistente.

Anche un episodio della quarta stagione di Succession, Honeymoon States (Stati di luna di miele), potrebbe al limite essere considerato un episodio bottiglia. Ci recitano molti più membri del cast e comparse rispetto a quante ne siano solitamente coinvolte nel tipico episodio bottiglia. Ma è girato in unico ambiente: un appartamento molto grande, con più stanze. E l’intero appartamento, in cui si svolge la maggior parte dell’azione (eccetto qualche scena per strada) è un set permanente della serie.