La provincia di Trento vuole poter uccidere più facilmente gli orsi “problematici”

Cercherà di svincolarsi dai pareri dell’ISPRA, che finora sono stati usati in tribunale per rinviare la morte dell’orsa JJ4

Un orso ripreso da una fototrappola vicino a Trento nel 2012 (Provincia autonoma di Trento/ANSA)
Un orso ripreso da una fototrappola vicino a Trento nel 2012 (Provincia autonoma di Trento/ANSA)
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La giunta della provincia autonoma di Trento vuole poter avere più libertà nel decidere l’uccisione degli orsi bruni “problematici”, cioè quelli che hanno perso la naturale diffidenza nei confronti delle persone e in più occasioni si sono avvicinati ai centri abitati o hanno danneggiato infrastrutture, o ancora si sono dimostrati pericolosi aggredendo qualcuno.

Sabato l’assessora provinciale all’Agricoltura, Foreste, Caccia e pesca Giulia Zanotelli ha annunciato una proposta di modifica della legge provinciale del 2018 sui grandi carnivori, ovvero orsi e lupi, che permetterà al presidente della provincia di decidere l’attuazione di misure di dissuasione (ad esempio l’uso di proiettili di gomma) contro gli animali “confidenti” (nel gergo usato dagli scienziati, quelli che rischiano di diventare problematici perché troppo poco timorosi delle persone) e la cattura o l’uccisione di quelli problematici o pericolosi senza più chiedere un parere preventivo all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), l’ente pubblico che fa ricerca e monitoraggio sulle questioni ambientali e dà assistenza tecnico-scientifica allo stato e che attualmente deve autorizzare gli eventuali abbattimenti di orsi.

La giunta vuole inoltre cambiare la legge in modo che l’unico tipo di intervento contro gli orsi più problematici sia l’uccisione: con le regole attuali questa è alternativa alla cattura e alla cattività.

Quest’iniziativa arriva dopo mesi di discussioni e ricorsi di organizzazioni animaliste al Tribunale regionale di giustizia amministrativa (Trga) di Trento e al Consiglio di Stato riguardo all’orsa JJ4, che il 5 aprile aveva aggredito e ucciso Andrea Papi, nel primo caso di morte di una persona dovuta a un orso in Italia, e l’orso MJ5, che il 5 marzo aveva attaccato un uomo a Rabbi. Il presidente della provincia di Trento Maurizio Fugatti aveva firmato dei decreti di abbattimento, cioè di uccisione, per entrambi gli orsi, e le organizzazioni in difesa dei diritti degli animali si erano rivolte ai tribunali per impedirle: i decreti di Fugatti sono sospesi almeno fino al 13 luglio, quando ci sarà un’udienza del Consiglio di Stato sulla questione.

A proposito dell’orsa JJ4 l’ISPRA aveva dato un parere favorevole all’uccisione, ma dato che aveva detto di considerare valida anche l’opzione alternativa di mantenerla in cattività, pur lasciando la scelta alla provincia di Trento, le organizzazioni animaliste hanno potuto proporre di trasferirla in strutture idonee all’estero. La giunta provinciale vorrebbe svincolarsi dai pareri dell’ISPRA attraverso le modifiche alla legge del 2018 proprio perché tutti i ricorsi contro le decisioni sugli orsi si rifacevano a tali pronunce, sebbene queste non prevedano obblighi per le autorità locali: «Secondo l’interpretazione delle varie Corti succede che, se un ente se ne discosta, deve avere una motivazione forte», ha spiegato Piero Genovesi, responsabile del coordinamento della fauna selvatica dell’Istituto.

Tuttavia non è detto che la giunta riuscirà a modificare la legge come vorrebbe perché, ha spiegato al Corriere della Sera Marco Olivi, giurista e direttore del master in diritto dell’ambiente e del territorio dell’università Ca’ Foscari di Venezia: «Se le leggi in vigore escludessero la voce dell’ISPRA, finirebbero a rigore di logica per essere costituzionalmente illegittime». Questo perché andrebbero contro le regole dell’Unione Europea sulla gestione della fauna selvatica.

Il testo delle modifiche alla legge non è comunque noto per il momento. In ogni caso la gestione degli orsi e dei lupi sarà probabilmente uno dei temi di discussione principali della campagna elettorale in vista delle elezioni provinciali del 22 ottobre.

Attualmente JJ4 è rinchiusa nel Centro di recupero fauna alpina Casteller, un’area di bosco e prato recintata, ampia circa 8mila metri quadrati, che si trova a sud di Trento ed è pensata per ricoverare temporaneamente fino a tre orsi feriti. MJ5 invece è in libertà: da mesi le autorità stanno cercando di catturarlo.

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