In Inghilterra e Galles il cricket ha un problema con le discriminazioni
Secondo un recente rapporto, razzismo e sessismo sarebbero ancora molto diffusi
A marzo del 2021 l’England and Wales Cricket Board (ECB), la federazione nazionale di cricket in Inghilterra e Galles, aveva istituito una commissione indipendente, l’Independent Commission for Equity in Cricket (ICEC), per indagare sulle disuguaglianze e discriminazioni nel cricket. Nel rapporto pubblicato martedì si legge che in Inghilterra razzismo, sessismo, elitarismo e discriminazione di classe sono «diffusi e profondamente radicati» nel cricket, antico sport nato in Inghilterra e diffusosi poi nei paesi del Commonwealth, l’organizzazione intergovernativa di stati indipendenti che in passato facevano parte dell’impero britannico.
L’indagine era iniziata nel novembre del 2021 in seguito alle denunce fatte da alcuni giocatori indiani e pakistani in Inghilterra. In due anni la commissione ha raccolto testimonianze di diverse forme di discriminazione da oltre 4.000 persone, inclusi giocatori e allenatori a tutti i livelli dello sport. Tra coloro che hanno testimoniato ci sono il capitano della nazionale inglese di cricket Ben Stokes, la capitana delle nazionale femminile Heather Knight, l’ex capitano della nazionale e vincitore della Coppa del Mondo Eoin Morgan e Azeem Rafiq, ex giocatore dello Yorkshire che fu tra i primi a denunciare di aver subito abusi e discriminazioni nello sport quando giocava.
Il 50% degli intervistati ha risposto di aver subito discriminazioni nel cricket negli ultimi cinque anni, specialmente le donne e le persone appartenenti alle minoranze etniche pakistane, bengalesi e indiane, le più rappresentate nel cricket britannico. Un intervistato, presentatosi come un ex giocatore pakistano e di religione musulmana, ha detto che i suoi compagni di squadra gli lanciavano panini con la pancetta, gli versavano addosso alcol e che tutte le storie denunciate da Azeem Rafiq in precedenza erano successe anche a lui (il maiale è un animale considerato impuro dai musulmani).
Sempre secondo il rapporto, le donne vengono marginalizzate e sperimentano regolarmente episodi di sessismo e misoginia a tutti i livello dello sport, oltre a ricevere una retribuzione più bassa rispetto a quella degli uomini, come succede in generale nello sport professionistico. Inoltre nel documento si legge che i giocatori che hanno frequentato scuole private sono maggiormente rappresentati nelle squadre nazionali, e chi invece viene dalle scuole pubbliche è più discriminato: sono riportati racconti di bambini chiamati “contadini” o imitati per il loro accento “da classe operaia”.
Molti di coloro che subiscono discriminazioni non lo denunciano a causa della sfiducia nelle autorità e del fatto che gli arbitri ignorano regolarmente gli abusi e respingono i reclami sia in ambito professionistico che ricreativo.
Il rapporto della commissione si conclude affermando che il “razzismo strutturale e istituzionale” continua a esistere all’interno dello sport e indicano alla fine del documento una serie di raccomandazioni che includono misure per affrontare le discriminazioni. Tra queste ci sono la realizzazione ogni tre anni di un rapporto che valuti lo stato di equità nel cricket, cioè dei progressi e dei risultati raggiunti per una maggior inclusione; una revisione della retribuzione nel cricket femminile; una modifica dei criteri di ingresso per per una maggior meritocrazia e per aiutare a rilanciare il gioco all’interno delle comunità nere.
Inoltre, viene chiesto che la federazione di cricket rivolga delle «scuse dirette per i fallimenti storici della ECB in relazione al cricket femminile e per il suo fallimento nel supportare adeguatamente il cricket nelle minoranze etniche nel Regno Unito».
In risposta ai problemi emersi dalle indagini, il presidente della federazione Richard Thompson ha detto: «A nome della ECB e di tutto il movimento britannico, mi scuso con chiunque sia mai stato escluso dal cricket o messo ai margini della nostra comunità. Questo rapporto chiarisce che le strutture e i sistemi storici non sono riusciti a prevenire la discriminazione e sottolinea il dolore e l’esclusione che ciò ha causato. Sono determinato ad ascoltare questo campanello d’allarme per il cricket in Inghilterra e Galles».
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