Una nave di Sea Watch è stata multata e dovrà restare ferma per 20 giorni perché aveva trasportato 39 migranti a Lampedusa invece che a Trapani, come chiesto dal governo

Persone soccorse dalla ONG Sea Watch a Pozzallo, Ragusa, 23 ottobre 2021 (ANSA / FRANCESCO RUTA)
Persone soccorse dalla ONG Sea Watch a Pozzallo, Ragusa, 23 ottobre 2021 (ANSA / FRANCESCO RUTA)

Aurora, la nave di Sea Watch che lunedì aveva trasportato 39 migranti soccorsi in mare a Lampedusa invece che a Trapani, è stata multata e dovrà restare ferma per 20 giorni. A bordo c’erano anche dei minori non accompagnati e una donna incinta.

Lunedì 12 giugno, dopo aver soccorso 39 persone, l’Aurora aveva ricevuto l’ordine dal centro di coordinamento del soccorso marittimo della Guardia costiera di Roma di andare verso il porto di Trapani. «Per raggiungere Trapani in sicurezza avremmo impiegato 32 ore», ha spiegato Sea Watch: «Come abbiamo comunicato più volte alle autorità, una navigazione così lunga avrebbe rappresentato un pericolo per le persone soccorse, senza riparo da onde e intemperie». La ong ha dunque scelto di sbarcare le persone a Lampedusa e per questo è stata punita con un fermo di 20 giorni e una multa di 3.333 euro.

Da mesi il governo di Giorgia Meloni sta cercando in vari modi di ostacolare il lavoro delle ong che soccorrono le persone nel Mediterraneo centrale: a gennaio ha introdotto un nuovo, stringente e controverso codice di condotta che sono tenute a seguire e spesso indica come porti di sbarco quelli di città lontane dalla zona dove tradizionalmente soccorrono le persone per rendere più costose e complesse le operazioni di salvataggio, e in questo modo sperare di scoraggiarle.