• Mondo
  • Mercoledì 14 giugno 2023

Il grande naufragio di migranti in Grecia

Una barca con decine di persone a bordo è affondata vicino al Peloponneso: ne sono morte almeno 78, ma sembra che il numero possa aumentare

Alcuni dei sopravvissuti al naufragio avvenuto al largo del Peloponneso (AP Photos/Thanassis Stavrakis)
Alcuni dei sopravvissuti al naufragio avvenuto al largo del Peloponneso (AP Photos/Thanassis Stavrakis)
Caricamento player

Nella notte tra martedì e mercoledì un barcone su cui viaggiavano decine di persone migranti è naufragato al largo del Peloponneso, in Grecia: il governo greco ha fatto sapere che nel naufragio sono morte almeno 78 persone, e che 104 sono state soccorse. È il naufragio che ha causato più morti in Grecia da una decina d’anni a questa parte.

Nelle prossime ore il numero dei morti potrebbe aumentare: l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM) ha scritto che secondo le prime informazioni a bordo dell’imbarcazione, un ex peschereccio, c’erano circa 400 persone. Secondo le prime testimonianze delle persone soccorse raccolte dalla tv pubblica greca, a bordo dell’ex peschereccio c’erano ancora più persone, fra le 500 e le 700 persone. Un funzionario greco che ha preferito rimanere anonimo ha detto al Guardian che il numero dei morti «sta salendo di ora in ora» e che a galla non sono rimasti pezzi dell’ex peschereccio.

La barca è affondata circa 80 chilometri a sud-ovest dalla città greca di Pilo. Il giornale greco Kathimerini scrive che stando alle prime informazioni a bordo c’erano soprattutto uomini provenienti dall’Afghanistan e dal Pakistan.

L’ex peschereccio era partito da Tobruk, in Libia, e sembra fosse diretto in Italia. Negli ultimi mesi le partenze di migranti dall’est della Libia verso l’Italia si sono molto intensificate.

Le dinamiche del naufragio non sono ancora chiarissime. Frontex, la controversa agenzia europea per il controllo delle frontiere, ha fatto sapere che aveva avvistato l’ex peschereccio martedì mattina e che aveva informato le autorità competenti. Mercoledì mattina la Guardia costiera greca ha diffuso un comunicato sostenendo che alcune ore prima del naufragio i migranti a bordo dell’ex peschereccio avevano rifiutato l’assistenza di una nave della Guardia costiera che si era avvicinata loro. La Guardia costiera greca ha anche diffuso alcune foto scattate martedì alla barca.

L’ong Alarm Phone, che gestisce un centralino telefonico per migranti sempre attivo, ha pubblicato una sintesi delle proprie comunicazioni con le persone a bordo dell’ex peschereccio: stando alle informazioni di Alarm Phone già martedì mattina i migranti avevano chiesto di essere soccorsi e di avere esaurito acqua e cibo a bordo. In una delle ultime conversazioni col centralino, i migranti avevano spiegato di essere in contatto con «la polizia» (non è chiaro a quale autorità si riferissero).

Al momento nessun giornale ha riportato la versione delle persone soccorse.