L’economia dell’Eurozona è calata per due mesi consecutivi, ed è in “recessione tecnica”

(AP Photo/Michael Probst)
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Secondo i dati Eurostat nel primo trimestre dell’anno il Prodotto Interno Lordo dei paesi che adottano l’euro – ossia della cosiddetta “Eurozona” – è diminuito in media dello 0,1 per cento rispetto al trimestre precedente, anche se è risultato più alto dello 0,1 per cento rispetto al livello di un anno fa. È però il secondo trimestre consecutivo in cui l’economia si contrae e – secondo una convenzione che si adotta in economia – l’Eurozona è entrata così in quella che si chiama “recessione tecnica”, una certificata situazione di difficoltà economica, di cui però è ancora difficile stabilire la gravità e la durata. Al momento la contrazione è solo di qualche decimo di punto, ed è stata causata soprattutto da una riduzione dei consumi delle famiglie, della spesa pubblica e delle esportazioni: potrebbe essere solo un momento di debolezza oppure l’inizio di una recessione più profonda e duratura.

La contrazione dello 0,1 per cento è una media di quanto accade nelle economie dei vari paesi dell’Eurozona: alcuni hanno avuto risultati molto positivi, come la Polonia (il cui PIL è cresciuto del 3,8 per cento), il Lussemburgo (2 per cento) e il Portogallo (1,6 per cento); altri molto negativi, come l’Irlanda (-4,6 per cento), la Lituania (-2,1 per cento) e i Paesi Bassi (-0,7 per cento). Tra i risultati negativi c’è anche la Germania (-0,3 per cento): è considerata una delle economie europee più importanti ed è anch’essa in recessione tecnica. L’economia italiana è invece cresciuta più delle attese: dello 0,6 per cento rispetto al trimestre precedente e dell’1,9 per cento rispetto a un anno fa.