In Emilia-Romagna è ancora allerta rossa

Per la giornata di sabato sono previste piogge che potrebbero tornare a ingrossare i fiumi, mentre i soccorsi continuano

Provincia di Bologna (Guido Calamosca/LaPresse)
Provincia di Bologna (Guido Calamosca/LaPresse)
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Per sabato 20 maggio la Protezione Civile ha diramato una nuova allerta rossa per buona parte dell’Emilia-Romagna, in particolare per la costa romagnola e per una parte delle province di Bologna, Ravenna e Forlì-Cesena. Dopo l’alluvione causata dalle intense piogge di martedì e mercoledì, in tutte queste zone sono ancora in corso i soccorsi e molte città e piccoli paesi restano allagati, con oltre diecimila sfollati e molte persone bloccate nelle loro case. Per sabato è previsto un peggioramento delle condizioni meteorologiche.

L’ARPAE, l’agenzia regionale per l’ambiente dell’Emilia-Romagna, ha diffuso un bollettino in cui dice che le precipitazioni saranno di debole intensità e «interesseranno prevalentemente i crinali appenninici e la fascia pedemontana», ma causeranno «nuovi incrementi dei livelli idrometrici prossimi alla soglia 2 nel tratto vallivo del Secchia e prossimi alla soglia 1 nel tratto vallivo di Panaro e Reno». I livelli di soglia dei fiumi vanno da 1 (ordinaria criticità) a 3 (elevata criticità). L’alluvione di questa settimana è stata causata dall’esondazione di decine di fiumi, tutti con un livello idrometrico superiore alla soglia 3.

Nel frattempo la situazione nelle zone più colpite dall’alluvione resta grave. Ci sono ancora vaste zone senza energia elettrica, e in più in queste ore sembra stiano scarseggiando i cibi freschi. La cosiddetta grande distribuzione organizzata (GDO) ha subito rallentamenti per la viabilità interrotta e l’allagamento di molte città ha costretto negozi e supermercati a restare chiusi, mentre quelli aperti hanno difficoltà con le forniture. In una Coop di Riccione, scrive il Resto del Carlino, gli scaffali della frutta e della verdura sono vuoti ed è stato appeso un cartello in cui si informa che la disponibilità di alcuni prodotti freschi non può essere garantita.

C’è stata anche scarsità di acqua in bottiglia, perché a Forlì e dintorni è mancata a lungo l’acqua potabile. Adesso l’emergenza è rientrata e i serbatoi di acqua potabile della zona sono tornati a funzionare regolarmente.

In totale fin qui l’alluvione ha causato 14 morti e oltre 10mila sfollati. I fiumi e i corsi d’acqua esondati sono 23 e quelli che hanno superato il livello di allarme 13. Le frane attive nella regione sono circa 300 e le strade interrotte oltre 200.