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  • Giovedì 4 maggio 2023

Quattro membri dei Proud Boys sono stati giudicati colpevoli di cospirazione sediziosa

Per l'attacco al Congresso statunitense del 6 gennaio 2021: tra loro c'è anche l'ex leader dell'organizzazione Enrique Tarrio

Enrique Tarrio dei Proud Boys (AP Photo/Noah Berger, File)
Enrique Tarrio dei Proud Boys (AP Photo/Noah Berger, File)
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Quattro componenti dell’organizzazione di estrema destra “Proud Boys” sono stati giudicati colpevoli di cospirazione sediziosa per l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, quando i sostenitori dell’ex presidente statunitense Donald Trump cercarono di fermare la certificazione delle elezioni presidenziali, vinte dall’attuale presidente Joe Biden. Tra loro c’è anche Enrique Tarrio, l’ex leader dell’organizzazione e uno dei personaggi più in vista tra gli estremisti che sostengono Trump. La sentenza è stata pronunciata da un tribunale federale di Washington nell’ambito delle numerose iniziative legali avviate dal Dipartimento di giustizia e non solo sui fatti del 6 gennaio 2021.

La “cospirazione sediziosa” è un reato raramente perseguito negli Stati Uniti e viene definito come un complotto tra due o più persone «per rovesciare, abbattere o distruggere con la forza il governo degli Stati Uniti». La pena massima prevista è di vent’anni di carcere. Con la medesima accusa erano stati giudicati colpevoli alcuni membri della milizia antigovernativa Oath Keepers nel novembre dello scorso anno.

Un quinto imputato sempre dei Proud Boys, Dominic Pezzola, non è stato giudicato colpevole di cospirazione sediziosa, ma è stato comunque condannato per cospirazione per avere interferito con le attività del Congresso. Tutti gli imputati tranne Pezzola sono stati inoltre giudicati colpevoli per cospirazione nell’ostacolare la certificazione del risultato elettorale. La decisione è arrivata al termine di tre mesi di processo, che aveva accumulato numerosi ritardi per il rinvio di alcune udienze.

I Proud Boys esistono da sette anni e furono fondati da Gavin McInnes, un autore e commentatore canadese che fu tra i fondatori della società di comunicazione Vice Media e che negli anni aveva provato a negare l’affiliazione del gruppo con il neonazismo. In realtà è uno dei movimenti più attivi della cosiddetta alt right, la nuova estrema destra americana che da diversi anni porta avanti idee razziste e misogine appellandosi alla libertà di espressione.

I Proud Boys, tra le altre cose, sostengono la superiorità della civiltà occidentale, sono islamofobi, incoraggiano l’utilizzo della violenza nella lotta politica, e hanno una visione dei rapporti di genere simile a quella degli “incel”, il movimento online di maschi misogini. In diverse occasioni negli ultimi anni membri del gruppo hanno minacciato, picchiato o accoltellato manifestanti e politici progressisti oppure dei cosiddetti movimenti “antifa”. Poche settimane dopo l’assalto al Congresso, il Canada aveva classificato l’organizzazione come un gruppo terroristico.