La rapida ripresa del turismo a Ischia

Gli alberghi hanno iniziato a riempirsi a pochi mesi dalla frana che ha causato la morte di 12 persone e l'evacuazione di un migliaio di abitanti

Il borgo di Sant'Angelo d'Ischia (Antonio Vivace/Unsplash)
Il borgo di Sant'Angelo d'Ischia (Antonio Vivace/Unsplash)
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Lo scorso fine settimana a Ischia sono sbarcate 39mila persone, prevalentemente turisti che hanno approfittato del ponte del 25 aprile per visitare l’isola dell’arcipelago campano. È un numero considerato molto soddisfacente dagli albergatori che non si aspettavano una ripresa così veloce dopo la frana dello scorso 26 novembre. Sei mesi fa le intense piogge causarono una violenta colata di fango e massi: morirono 12 persone e furono danneggiati molti edifici di Casamicciola Terme, un comune di poco più di 7mila abitanti nel nord dell’isola. Si stima che la frana abbia spostato complessivamente 300mila metri cubi tra terra e detriti.

Ci furono molti danni anche in altri comuni. Il giorno dopo la frana la struttura commissariale nominata per far fronte all’emergenza pubblicò un’ordinanza di evacuazione per impedire il ritorno a casa di circa mille persone. Le condizioni strutturali degli edifici, infatti, erano molto precarie anche per via dell’abusivismo: a Casamicciola Terme una casa su due è abusiva. Significa che è stata costruita dove non era permesso oppure che è stata aggiunta volumetria senza alcun permesso. Sono costruzioni realizzate soprattutto negli anni Settanta e Ottanta, ma non solo. Si trovano anche nei canali di scolo e in luoghi, sulle montagne, dove il terreno come si è visto è estremamente fragile.

Anche dopo l’ordinanza alcuni abitanti, circa 350, rimasero nelle case nonostante la notifica dei decreti di allontanamento, mentre altri 366 vennero accolti negli alberghi dell’isola tenuti aperti per l’emergenza. Altre persone lasciarono l’isola per essere ospitate temporaneamente da parenti e amici.

A dicembre fu predisposto un sistema per controllare costantemente la montagna. I movimenti del terreno vengono rilevati attraverso un strumento chiamato radar interferometrico, che invia microonde ad alcuni sensori posizionati nelle zone più critiche e ne rileva eventuali spostamenti. Sono stati installati anche quattro pluviometri, cioè strumenti che misurano le piogge. Negli ultimi mesi durante il maltempo sono state lanciate diverse allerte e in alcune occasioni sono state evacuate persone che erano tornate nelle loro case.

Oltre ai danni e alla situazione precaria, la frana ha causato anche una notevole pubblicità negativa per l’isola, una delle mete turistiche più apprezzate dai turisti stranieri. Nel 2019, l’anno che ha preceduto le restrizioni dovute alla pandemia, a Ischia sono arrivati circa 2,5 milioni di turisti soprattutto americani, tedeschi e inglesi. Le presenze durante la settimana di Pasqua hanno sembrato confermare i timori degli albergatori: le presenze sono state decisamente inferiori rispetto agli anni scorsi. Ma con la riapertura della maggior parte degli alberghi sono aumentate le prenotazioni sia per i fine settimana tra la fine di aprile e l’inizio di maggio che per i mesi estivi.

la frana di ischia

(Ivan Romano/Getty Images)

Secondo Luca D’Ambra, presidente della sezione locale di Federalberghi, l’associazione che rappresenta gli imprenditori alberghieri, già ora l’occupazione delle strutture è molto buona, vicina all’80% dei posti letto a disposizione. «È un dato che ci suggerisce, pur con cautela, di ritenere superato il timore dell’onda lunga dell’effetto mediatico negativo della frana», ha detto D’Ambra a Repubblica Napoli. «L’isola è del resto sicura, e l’invasione di queste ore ne conferma l’appeal: non è un vero e proprio sold out ma siamo soddisfatti, ottime anche le previsioni per il Primo Maggio. Certo, i ponti richiamano soprattutto gli italiani, ma intravediamo una crescita degli americani e più timidamente dei francesi».

Il ritorno dei turisti e delle prenotazioni potrebbe essere dovuto in parte anche alle campagne di promozione turistica organizzate negli ultimi mesi. Quella promossa dall’ENIT, l’agenzia nazionale del turismo, è stata chiamata #ThiIsIschia e in realtà è stata piuttosto tradizionale sono stati affissi cartelloni pubblicitari con le immagini di alcuni scorci dell’isola nei principali aeroporti italiani e anche all’estero, in Germania, Regno Unito Stati Uniti, Spagna, Lussemburgo.

Tuttavia non tutti gli albergatori dell’isola sono ottimisti: la zona di Casamicciola Terme, la più interessata dalla frana, deve fare i conti con i danni più ingenti. Alcuni alberghi sono inagibili, così come moltissime case. In alcune zone sono stati accumulati i detriti della frana, i resti di case, mobili, e le carcasse delle auto. Il commissario Giovanni Legnini ha firmato le prime ordinanze per la ricostruzione che interessano anche gli edifici danneggiati dal terremoto dell’agosto 2017. Dopo la messa in sicurezza delle strade principali, le aziende sono al lavoro per rendere efficienti le reti fognarie. A differenza del resto dell’isola, nella zona di Casamicciola Terme servirà ancora molto tempo prima di tornare ad accogliere i turisti come in passato.