L’ambasciatore cinese in Francia ha messo in dubbio la sovranità degli stati ex sovietici

Lu Shaye l'ha fatto parlando dell'Ucraina in un'intervista televisiva per cui sta ricevendo moltissime critiche

L'ambasciatore cinese in Francia, Lu Shaye (ANSA/EPA/SEBASTIEN NOGIER)
L'ambasciatore cinese in Francia, Lu Shaye (ANSA/EPA/SEBASTIEN NOGIER)

Da alcuni giorni si sta discutendo molto di alcune dichiarazioni rilasciate dall’ambasciatore cinese in Francia, Lu Shaye, a proposito dei paesi un tempo appartenenti all’Unione Sovietica e della loro indipendenza e sovranità. Nel corso di un’intervista al canale televisivo francese LCI, parlando dell’Ucraina, Lu Shaye ha messo in dubbio che gli ex paesi sovietici possano definirsi “nazioni sovrane”, termine che nel diritto internazionale indica un paese a cui è riconosciuto giuridicamente il potere di governare in modo autonomo su un determinato territorio e sulla popolazione che vi abita:

Questi paesi dell’ex Unione Sovietica non hanno uno status effettivo ai sensi del diritto internazionale perché non esiste un accordo internazionale che confermi il loro status di nazioni sovrane.

Lu Shaye lo ha detto poco dopo che l’intervistatore Darius Rochebin gli aveva fatto una domanda sulla Crimea, la penisola nel sud-est dell’Ucraina annessa dalla Russia nel 2014 con un referendum ritenuto illegale da molti governi. Rochebin gli aveva chiesto se ritenesse che la Crimea fosse parte dell’Ucraina o meno, e Lu Shaye aveva risposto che «dipende da come si guarda al problema», dato che dal punto di vista storico la penisola aveva fatto parte prima della Russia e che era stata ceduta all’Ucraina nel 1954.

L’Ucraina e tutti gli altri stati ex sovietici si governano autonomamente da decenni, fanno parte dell’ONU e godono agli occhi della comunità internazionale della piena sovranità. L’idea che alcuni di questi stati non siano pienamente sovrani era stata finora sostenuta soltanto dalla propaganda del regime russo di Vladimir Putin, e in alcuni casi accennata dalla propaganda di stato cinese.

Le dichiarazioni di Lu Shaye hanno suscitato grosse critiche in Francia e non solo. Il ministero degli Esteri francese ha fatto sapere di aver accolto le parole dell’ambasciatore con «sgomento» e lunedì lo ha convocato per chiarire la sua posizione. Commenti molto duri sono arrivati dall’Ucraina e da diversi paesi ex sovietici. Tra questi in particolare i tre paesi baltici Estonia, Lituania e Lettonia che hanno diffuso un comunicato congiunto per chiedere che il governo cinese ritratti le dichiarazioni di Lu Shaye.

Le parole dell’ambasciatore cinese si inseriscono in un momento in cui le relazioni tra la Cina e i paesi occidentali sono particolarmente tese e difficili riguardo alla guerra in Ucraina. La Cina ha forti relazioni economiche e politiche con la Russia, e nei mesi scorsi si era proposta come mediatrice per risolvere il conflitto in corso. A febbraio il governo cinese aveva anche proposto un piano per avviare negoziati di pace tra Russia e Ucraina: il piano era stato però giudicato molto debole e soprattutto non proponeva alcun ritiro della Russia dai territori occupati.

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