Elon Musk dice di aver sofferto molto nei primi mesi a capo di Twitter

Lo ha detto in un'intervista a BBC, parlando delle molte cose che sono cambiate nel social network da quando lo ha comprato a ottobre

(ANSA/EPA/Carina Johansen)
(ANSA/EPA/Carina Johansen)

Mercoledì Elon Musk, proprietario di Tesla e SpaceX e dallo scorso ottobre anche di Twitter, ha dato un’intervista alla tv britannica BBC in cui ha parlato a lungo di questi primi mesi da proprietario del social network. Da ottobre a oggi Musk ha fatto grosse modifiche dentro Twitter, ha cambiato tutti i dirigenti, licenziato gran parte dei dipendenti e introdotto un nuovo sistema a pagamento per la verifica degli account. Tutti questi cambiamenti hanno attirato molte critiche nei confronti di Musk, che ha sempre risposto in maniera polemica. Nell’intervista a BBC l’intervistatore James Clayton ha chiesto a Musk se non si sia pentito di aver comprato Twitter, alla luce di questi mesi così complicati. Musk non ha risposto direttamente alla domanda, ma ha parlato così delle difficoltà avute nel gestire il social network:

«Il livello di sofferenza è stato decisamente alto. Non è stata una festa. Gli ultimi mesi sono stati piuttosto stressanti, non è stata una situazione facile. È stato piuttosto doloroso. Mi domando: sono stati commessi degli errori in questo tempo? Certo. Ma tutto è bene ciò che finisce bene».

Come ha raccontato Clayton, inviato di BBC a San Francisco, dove ha sede Twitter, l’intervista con Musk è stata piuttosto inaspettata e concordata all’ultimo momento. Musk ha voluto parlare con BBC soprattutto per via di una grossa polemica che c’è stata negli scorsi giorni tra la rete britannica e Twitter.

Lunedì Twitter aveva aggiunto all’account della BBC un’etichetta sotto al nome che la descriveva come una «testata finanziata dal governo». BBC aveva fortemente contestato questa definizione e aveva chiesto a Twitter di rimuovere l’etichetta. Nel corso dell’intervista di mercoledì, Musk ha detto che Twitter è al lavoro per modificare l’etichetta per renderla più accurata possibile.

Nell’intervista si è parlato anche del travagliato processo che ha portato all’acquisizione di Twitter da parte di Musk, che ha ricordato come l’anno scorso avesse fatto una prima offerta iniziale per il social network che poi aveva ritirato, salvo tornare suoi passi a ottobre dopo che Twitter aveva deciso di fargli causa. Nell’intervista Musk ha detto di aver comprato Twitter – per circa 40 miliardi di euro – solo perché altrimenti sarebbe stato costretto a farlo da un giudice.

Ha parlato poi dei licenziamenti decisi nelle prime settimane, sostenendo che fossero provvedimenti necessari per rimediare a una situazione economica pessima. Secondo Musk, al momento dell’acquisizione Twitter aveva ancora solo «quattro mesi di vita».

C’è stato poi uno scambio piuttosto acceso tra Musk e Clayton, con quest’ultimo che ha sostenuto come negli ultimi mesi su Twitter sia aumentata la diffusione di contenuti che incitano all’odio. Musk ha fortemente respinto questa tesi, accusando Clayton di dire il falso.

Tra le altre cose Musk ha parlato anche della bizzarra situazione della carica di amministratore delegato di Twitter, da cui a dicembre aveva detto che si sarebbe dimesso, in seguito a quanto richiesto dagli utenti in un sondaggio che lui stesso aveva proposto. Da allora non è stato nominato nessun nuovo amministratore delegato. Nell’intervista Musk dice, scherzando, che in realtà c’è già e che è il suo cane Floki.