Twitter licenzierà gran parte dei suoi dipendenti

Ad appena una settimana dall’acquisto da parte di Elon Musk, per rientrare dai costi dell’operazione e risollevare i conti della società

 (AP Photo/Godofredo A. Vásquez)
(AP Photo/Godofredo A. Vásquez)

Da venerdì 4 novembre Twitter inizierà a licenziare diverse migliaia di lavoratori: la società ha annunciato un grosso piano di licenziamenti giovedì sera in un’email inviata ai dipendenti. Non ha specificato l’esatto numero di persone coinvolte, ma secondo quanto riferito da fonti interne all’azienda a diversi giornali internazionali dovrebbero essere metà dei suoi circa 7.500 dipendenti. È la prima grossa decisione del nuovo proprietario di Twitter, il miliardario americano Elon Musk, che ha comprato il social network appena una settimana fa per 44 miliardi di dollari.

L’email inviata giovedì sera ai dipendenti non arriva del tutto a sorpresa, dato che dei licenziamenti si parlava da giorni come di una possibilità molto concreta. Venerdì mattina poi diversi dipendenti della società non sono riusciti ad accedere alla propria mail di lavoro o al sistema di messaggistica interna.

Da giorni si ipotizzava che Musk potesse avviare un licenziamento di massa, sia per rientrare dai costi dell’accordo per comprare Twitter sia per cercare di risollevare economicamente la società, che è notoriamente poco redditizia e in continua perdita. Anche per questo motivo nei giorni scorsi aveva ipotizzato che avrebbe iniziato a far pagare gli utenti per le cosiddette “spunte blu”, ovvero il modo in cui vengono segnalati gli account verificati.

– Leggi anche: Il piano di Elon Musk per le spunte blu su Twitter ha diversi problemi

Nell’email inviata a tutti i dipendenti giovedì sera non viene specificato il numero esatto di lavoratori che verranno licenziati e si dice semplicemente che «nel tentativo di riportare Twitter su un percorso sano, venerdì avvieremo un difficile processo di riduzione della nostra forza lavoro globale. Sappiamo che ciò avrà un impatto su un certo numero di persone che hanno dato un prezioso contributo a Twitter, ma questa azione è purtroppo necessaria per garantire il successo dell’azienda in futuro».

Come specifica il New York Times, le leggi federali degli Stati Uniti e quelle della California, dove ha sede Twitter, richiedono alle aziende di dare un certo preavviso per realizzare licenziamenti di massa come quello annunciato dal social network, e al momento non è chiaro se l’azienda di Elon Musk lo abbia fatto. Giovedì sera un portavoce del Dipartimento per lo sviluppo dell’occupazione della California ha detto di non aver ricevuto nessun avviso di questo tipo da Twitter. Nel frattempo, sempre giovedì, in California è stata avanzata una class action contro Twitter, accusata di aver violato le leggi dello stato sul lavoro con i licenziamenti di massa.

Nel corso di venerdì Musk non ha fornito particolari dettagli sui futuri licenziamenti, ma si è invece lamentato del fatto che alcuni grossi inserzionisti di Twitter – fra cui la casa automobilistica Audi e l’azienda farmaceutica Pfizer – abbiano sospeso gli investimenti in pubblicità sul social network, incerti della direzione che prenderà dopo le misure imposte da Musk. «Stanno cercando di distruggere la libertà di opinione in America», ha twittato Musk venerdì pomeriggio, con una certa enfasi.