Elon Musk ha infine comprato Twitter

Dopo mesi di esitazione ha finalizzato l'acquisto del social network, e per prima cosa ha licenziato diversi dirigenti

 (AP Photo/Susan Walsh, File)
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Dopo mesi di tentennamenti, il miliardario americano Elon Musk ha infine ultimato l’acquisizione del social network Twitter. Giovedì sera Musk, proprietario di Tesla e SpaceX e considerato l’uomo più ricco al mondo, ha chiuso l’accordo da 44 miliardi di dollari che si trascinava da fine aprile, e come prima cosa ha licenziato diversi dirigenti dell’azienda: il CEO Parag Agrawal, il direttore finanziario Ned Segal, il direttore degli affari legali Sean Edgett e Vijaya Gadde, avvocata che era a capo del team legale di Twitter, nonché della divisione “trust and safety”, che si occupa tra le altre cose di prendere decisioni rispetto alla moderazione dei contenuti, alla disinformazione, all’hate speech e alle molestie sulla piattaforma.

Musk ha poi cambiato la propria biografia sull’app in “Chief Twit”. Nel suo primo tweet dopo l’acquisizione ha scritto «the bird is freed» («L’uccello è stato liberato»), in riferimento al simbolo del social network, un uccellino.

Ieri Musk si era presentato di persona nella sede di Twitter con un lavandino di ceramica in mano, apparentemente soltanto per fare un gioco di parole con l’espressione in inglese «let that sink in», traducibile con «pensateci un attimo» o «digerite questa notizia», ma che letteralmente significa anche «fate entrare quel lavandino».

Non è chiaro cosa Musk intenda fare con Twitter, dato che nel corso degli ultimi mesi le sue affermazioni al riguardo sono state molteplici e spesso in contraddizione tra loro. A inizio ottobre, ad esempio, Musk aveva detto di voler trasformare Twitter in una “super-app” all’interno della quale gli utenti possano fare molte altre cose oltre a scrivere tweet (un po’ come succede sulla piattaforma di messaggistica cinese WeChat).

Al momento, Twitter impiega oltre 7.500 persone, conta più di 200 milioni di utenti attivi giornalieri e l’anno scorso ha registrato un fatturato di 5,08 miliardi di dollari, ma negli ultimi anni ha avuto difficoltà a crescere e trovare nuove fonti di reddito: Musk ha annunciato di voler fare cambiamenti radicali per invertire questa rotta, a partire dal licenziamento di un numero non ancora precisato di dipendenti.

Ma il tema che più ha fatto discutere in questi mesi è stato l’approccio alla moderazione dei contenuti che Twitter potrebbe assumere sotto Musk, che si considera un “assolutista della libertà d’espressione” e a maggio aveva detto di voler riportare l’ex presidente americano Donald Trump sulla piattaforma: ne era stato rimosso in seguito ad alcuni suoi tweet che legittimavano l’attacco al Congresso del 6 gennaio 2021, compiuto dai suoi sostenitori per impedire l’insediamento del suo successore, Joe Biden.

Negli ultimi anni, Twitter ha investito molto sull’ideazione di nuove funzionalità per rendere la piattaforma più accogliente per i suoi utenti e per limitare la disinformazione al proprio interno, e si teme che l’arrivo di Musk possa invertire questa tendenza.

Inizialmente Musk, che è anche uno degli utenti più seguiti sulla piattaforma, aveva detto di voler comprare Twitter per assicurare la libertà d’espressione al suo interno. A fine aprile, nel tweet che annunciava ufficialmente la sua intenzione di comprare l’azienda, scriveva che «Twitter è la piazza cittadina digitale, dove si dibattono domande vitali per il futuro dell’umanità».

Il concetto di “piazza cittadina digitale” è riapparso anche in una lettera agli investitori pubblicata giovedì pomeriggio, in cui l’imprenditore ha detto che «ovviamente Twitter non può diventare un inferno libero dove si può dire qualsiasi cosa senza conseguenze! (…) Oltre ad aderire alle leggi nazionali, la nostra piattaforma deve essere accogliente per tutti e permettere di scegliere l’esperienza che si desidera in base alle proprie preferenze, nello stesso modo in cui si può scegliere di vedere film o giocare a videogiochi dedicati a fasce d’età diverse».

L’acquisizione del social network da parte di Musk è già stata celebrata da diversi conservatori, secondo cui Twitter avrebbe represso ingiustamente i loro punti di vista. Nelle prime ore dopo l’annuncio, inoltre, sulla piattaforma hanno cominciato ad apparire alcuni tweet razzisti che festeggiavano il fatto di poter tornare ad insultare e molestare liberamente le minoranze sul social network.

«L’approccio di Musk alla libertà d’espressione su Twitter potrebbe esacerbare i suoi problemi con i contenuti tossici e la disinformazione, che influiscono sui dibattiti politici in tutto il mondo e sono noti da tempo», hanno scritto Kate Conger e Lauren Hirsch sul New York Times. «I primi test arriveranno tra pochi giorni, quando il Brasile eleggerà il suo presidente e gli elettori americani andranno alle urne l’8 novembre per le elezioni di metà mandato. Twitter ha affermato che avrebbe vietato affermazioni fuorvianti riguardanti il voto e l’esito delle elezioni, ma questo era prima che Musk ne prendesse il controllo».