TikTok sta alimentando il sogno di molti di diventare ricchi e famosi online

I contenuti motivazionali proliferano e sempre più influencer vendono corsi e consulenze per diventare come loro

Alcuni esempi di contenuti motivazionali su TikTok
Alcuni esempi di contenuti motivazionali su TikTok
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Le celebrità in declino e i personaggi carismatici che scrivono manuali, tengono discorsi e vendono soluzioni spacciate come miracolose per diventare ricchi e famosi con il minimo sforzo esistono da tempo. Con la diffusione dei social network però questo tipo di “guru” e i relativi contenuti motivazionali basati sulla retorica secondo cui il successo dipende esclusivamente dal merito individuale e dall’atteggiamento con cui si affronta la vita sono proliferati. In particolare, l’algoritmo di TikTok – e la sua capacità di far diventare virale un contenuto da un giorno all’altro – ha rafforzato la convinzione di molti giovani che costruirsi una florida carriera online sia tutto sommato facile.

Nel migliore dei casi gli effetti di questo fenomeno si limitano al successo delle pagine che producono grandi quantità di contenuti motivazionali, nel peggiore rendono particolarmente attraenti e popolari gli influencer che propongono corsi o consulenze a pagamento in cui promettono di rivelare i segreti del loro successo. Che sia possibile diventare “imprenditori di sé stessi” seguendo soltanto i consigli di persone che l’hanno fatto per prime è un concetto su cui molti hanno costruito una carriera negli ultimi anni, rendendo sempre più difficile distinguere tra chi offre consigli pratici, sensati e riproducibili e chi semplicemente sfrutta l’ingenuità di molti e l’enorme richiesta che esiste nei confronti di questo genere di contenuti per arricchirsi.

In un recente articolo su Vox che parla di quanto sia redditizio per i grossi influencer vendere corsi ai propri follower, la giornalista Rebecca Jennings sottolinea che negli ultimi tre anni il mercato dei corsi per diventare ricchi online sia cresciuto moltissimo. Sia per via di una recessione economica che ha portato molte persone a cercare delle fonti secondarie di “guadagno passivo”, sia perché si è diffusa l’idea che sia possibile concentrare tutto ciò che si impara in una costosa business school in un singolo seminario online dal prezzo relativamente ridotto.

Come racconta il giornalista italiano Vincenzo Marino nel suo recente saggio Sei vecchio: i mondi digitali della generazione Z, su TikTok è frequentissimo vedere video che ritraggono «esperti del settore del marketing che si agitano su un palco come animati da un fuoco sacro da condividere al più presto, che raccontano al pubblico il segreto di una vita vincente», o «personaggi famosi, popolari e affermati che stanno seduti su una poltrona di pelle e spiegano davanti al microfono di un podcast quale sia la formula del successo, quale il nucleo essenziale del concetto di autostima».

A pubblicare questi contenuti non sono solo gli influencer stessi – spesso uomini sui trent’anni, che fanno gran vanto sui propri profili di soldi, muscoli, stili di vita lussuosi e accompagnatrici avvenenti – ma anche profili che semplicemente attraggono centinaia di migliaia di follower pubblicando esclusivamente video decontestualizzati in cui varie celebrità parlano della propria vita, spesso raccontando come hanno superato una difficoltà o in generale come “ce l’hanno fatta”.

Nella maggior parte dei casi queste pagine, che hanno nomi come Mindset Milionario, Real-Mindset, Mentalità Imprenditoriale, estrapolano le citazioni dei personaggi famosi per inserirle in un altro contesto e farle diventare delle “citazioni epiche”. Al loro interno convivono fianco a fianco citazioni del trapper Sfera Ebbasta che critica “gli invidiosi” e il fondatore di Emergency Gino Strada che parla di come gli errori aiutino a crescere, il tutto accompagnato da un sottofondo di musica classica ad alta intensità emotiva. A produrre i contenuti motivazionali, si legge in Sei vecchio, sono, «per una specie di cinico paradosso, persone che quel successo forse non l’hanno ancora ottenuto, e ambiscono a raggiungerlo rimodulando vecchi contenuti altrui».

Secondo Marino, che da anni scrive la newsletter zio in cui analizza i consumi culturali dei giovani italiani online, questi contenuti hanno molto successo tra le generazioni più giovani per vari motivi. Il principale è che sono sottoposte a fortissimi stimoli culturali che li convincono del fatto che per avere successo non serva costruire una carriera passo dopo passo, con tempo e dedizione. Questo è confermato dal fatto che esistono sempre più esempi di loro coetanei che sono effettivamente diventati famosi da un momento all’altro grazie all’algoritmo di TikTok, che più di tutti gli altri social network permette a qualsiasi utente pubblichi un video di emergere e ottenere improvvisamente moltissima attenzione.

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Secondo Marino queste pagine sono «la punta dell’iceberg». «In fondo al mare ci sono personaggi molto tossici come Andrew Tate – che ha anche diversi emuli italiani – che sfruttano l’interesse per questo genere di contenuti per ottenere visibilità e vendere i propri corsi e prodotti», spiega.

Anche Jennings, su Vox, cita l’esempio di Andrew Tate, ex pugile e influencer che al momento è agli arresti domiciliari in Romania con l’accusa di tratta di esseri umani, stupro e associazione a delinquere, ma che negli ultimi anni aveva messo in piedi una specie di scuola privata online, la Hustler’s University, che costava 39 sterline al mese e che, secondo un’inchiesta dell’Observer, aveva più di 120mila iscritti, soprattutto giovani uomini americani e britannici. Oltre a dare consigli su come fare soldi e ribellarsi alle regole della società, Tate ha a lungo espresso posizioni estremamente sessiste e a tratti violente nei confronti delle donne.

«I personaggi che diventano virali per commenti divisivi, magari ultramachisti e contro le donne, spesso poi continuano a creare contenuti quanto più tossici possibile perché questa cosa dal punto di vista del mercato digitale dei contenuti paga», dice Marino. «Che tu lo critichi o sia d’accordo con lui, il suo contenuto circola e lui comincia a godere di una certa fama che poi può sfruttare per poter dire, in un secondo momento: “guarda, io ci sono riuscito, posso aiutare anche te a farcela”».

In Sei vecchio, Marino fa l’esempio di Big Luca, italiano che sul proprio sito propone corsi e consulenze per «creare il tuo business, ottenere più vendite e massimizzare il profitto grazie all’online marketing». Sul suo canale YouTube da 64 mila iscritti, Big Luca parla di sé come di uno dei consulenti meglio pagati d’Europa e condivide video in cui promette di rivelare ai propri clienti potenti informazioni per la “riprogrammazione mentale”. Ma dà anche consigli controversi su come sfruttare ogni lato di sé per ottenere il successo: alle donne, per esempio, suggerisce apertamente di trovare un uomo ricco e di sorridere sempre «per aumentare il proprio valore di mercato».

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