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  • Venerdì 3 marzo 2023

La passione olandese per il pattinaggio su ghiaccio

È antica e profonda, e in questi giorni nei Paesi Bassi ci sono i Mondiali di speed skating, dove vincono quasi sempre

di Gabriele Gargantini

(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)
(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Nei Paesi Bassi il pattinaggio su ghiaccio è parecchio popolare. Come attività ricreativa e tradizionale, meglio ancora se lungo i canali ghiacciati (cosa sempre meno frequente) ma anche come pratica sportiva, soprattutto se si parla di pattinaggio di velocità, quello in cui si gira su piste da 400 metri e su distanze fino ai 10 chilometri. Il pattinaggio di velocità è anche noto come speed skating e i suoi Mondiali sono in corso in questi giorni proprio nei Paesi Bassi, nella Thialf di Heerenveen, un’arena del ghiaccio da oltre 12mila posti.

Così come per lo sci e altre forme di locomozione su neve o ghiaccio, anche per il pattinaggio non è ben chiaro chi e quando iniziò a farlo. Secondo alcune evidenze già in periodo preistorico si mettevano sotto i piedi ossa animali per scivolare – quindi non proprio pattinare – sul ghiaccio, così da essere più veloci e fare meno fatica.

Nei Paesi Bassi il pattinaggio su ghiaccio (il cui nome olandese schaats ha forse a che fare con il fatto che per praticarlo si usassero appunto le ossa) era piuttosto diffuso già nel Medioevo, quando le lame erano perlopiù in legno. Si ritiene infatti che i primi pattini con lame in ferro arrivarono solo intorno al Quindicesimo secolo. Per gli olandesi di quel periodo i pattini erano spesso il mezzo più pratico e veloce per spostarsi d’inverno sui canali ghiacciati: prima di essere svago e sport, il pattinaggio ancora era necessità.

Come mostrato bene in molti quadri olandesi o fiamminghi di qualche secolo fa, non ci volle però molto prima che il pattinaggio diventasse anche divertimento, svago e sport.

(Un dipinto del 1620 del pittore olandese Hendrick Avercamp)

Forse già nel freddissimo inverno del 1740 fu organizzata la prima versione dell’Elfstedentocht, una leggendaria e attesissima gara di pattinaggio lungo quasi 200 chilometri di canali ghiacciati. L’Elfstedentocht – il cui nome significa “giro (tocht) delle undici (elf) città (steden) e la cui prima edizione ufficiale fu nel 1909 – passa per undici città della Frisia, la provincia dei Paesi Bassi in cui l’entusiasmo per il pattinaggio è ancor più intenso. Sempre in Frisia, a Hindeloopen, c’è il Museo del pattinaggio sul ghiaccio.

Visto che per potersi svolgere in sicurezza ha bisogno di diversi centimetri di ghiaccio, l’Elfstedentocht ha avuto solo 15 edizioni, l’ultima nel 1997, e c’è chi teme che, per via del riscaldamento globale, non ce ne sarà mai più un’altra. Anche per questo, per molti olandesi è un evento importantissimo: i pattinatori professionisti dicono che vincerlo vale più di ogni medaglia olimpica e c’è chi dice che molti olandesi preferirebbero assistere a un Elfstedentocht anziché veder vincere i Mondiali dalla loro nazionale di calcio.

(Keystone Features/Getty Images)

Anche senza Elfstedentocht, di cui negli ultimi cinquant’anni ci sono state soltanto tre edizioni, quando l’inverno lo rende possibile molti olandesi continuano comunque praticare il natuurijs, il pattinaggio sul ghiaccio naturale di laghi o canali. Per molti è un passatempo tradizionale pressoché irrinunciabile, tanto che nel febbraio del 2021 ci andarono nonostante le stringenti restrizioni imposte per la pandemia da coronavirus. In termini più sportivi sono inoltre diffuse, a prescindere dall’Elfstedentocht altre attività di marathon skating, il pattinaggio su ghiaccio su grandi distanze.

Un canale ghiacciato nel 2009, vicino a Rotterdam (AP Photo/Peter Dejong, File)

Nei Paesi Bassi, dove gli abitanti sono circa 17,5 milioni, il pattinaggio va forte anche sul ghiaccio artificiale, sia all’aperto che al coperto, su piste che nonostante il rilevante aumento dei costi dell’energia hanno tutte riaperto dopo le chiusure dovute alla pandemia. La VKN, l’associazione delle piste da pattinaggio olandesi, cura gli interessi di 21 piste palazzetti del ghiaccio, otto dei quali con piste ad anello per lo speed skating.

Si stima che quasi un olandese su due pratichi il pattinaggio su ghiaccio almeno una volta ogni tanto. Gli iscritti alla KNSB, la federazione nazionale fondata nel 1822, sono più di 40mila, affiliati a oltre 600 società sportive, in un paese in cui alcune decine di atleti riescono a vivere di pattinaggio, anche grazie ai premi assegnati in diversi seguitissimi eventi nazionali. La Jumbo-Visma, una delle più forti squadre del ciclismo su strada, ha una squadra altrettanto forte anche nel pattinaggio di velocità, di cui fa parte l’olandese Jutta Leerdam, seguita su Instagram da quattro milioni di utenti.

(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

Con queste premesse, e in conseguenza di importanti investimenti statali fatti nel corso degli anni, gli olandesi sono tra i migliori al mondo in diverse discipline del pattinaggio. Sono olandesi i record mondiali di distanza percorsa in un’ora su ghiaccio naturale (più di 32 a livello femminile e più di 36 a livello maschile) ed è dell’olandese Kjeld Nuis, vincitore di tre ori olimpici, il record di velocità raggiunta su ghiaccio naturale: nel 2022 riuscì a raggiungere, pattinando su lago norvegese dietro a un’auto da rally, i 103 chilometri orari. Nel 2018 Nuis vinse anche il premio come sportivo olandese dell’anno, un premio intitolato a Jaap Eden, che a fine Ottocento fu campione mondiale nel ciclismo su pista e nel pattinaggio di velocità, oltre che giocatore di bandy.

Nelle discipline indoor, gli olandesi si difendono bene nello short track, che si pratica su piste più corte ed è lo sport, tra gli altri, di Arianna Fontana e Steven Bradbury (e in cui spesso e volentieri a vincere sono però i sudcoreani). Gli olandesi sono invece nettamente i migliori quando si parla di pattinaggio di velocità o speed skatingNella storia della Coppa del Mondo, che esiste dagli anni Ottanta hanno vinto più del doppio delle medaglie d’oro rispetto agli Stati Uniti, al secondo posto nel medagliere totale. Nel pattinaggio di velocità i Paesi Bassi sono primi anche nel medagliere olimpico: alle Olimpiadi invernali hanno vinto, solo in questa disciplina, 6 ori, 4 bronzi e due argenti. Agli ultimi Europei i Paesi Bassi non hanno lasciato nemmeno un oro agli avversari.

(Dean Mouhtaropoulos/Getty Images)

I Paesi Bassi sono insomma i grandi favoriti anche per le gare dei Mondiali di speed skating in corso in questi giorni davanti al tifo di casa della Thiaf, che deve il suo nome a un personaggio della mitologia norrena, ed è un luogo storico per il pattinaggio su ghiaccio olandese, oltre che sede di diversi record mondiali fatti nel corso degli anni.

Il dominio olandese sembra poter durare ancora a lungo, ma gli avversari non mancano. Nella recente Coppa del Mondo, che si è conclusa a febbraio in Polonia, diversi altri paesi hanno ottenuto importanti vittorie, compresa l’Italia grazie a Davide Ghiotto e Andrea Giovannini (entrambi presenti ai Mondiali, dove invece non c’è Francesca Lollobrigida, che si è presa una pausa dopo le Olimpiadi di Pechino). In più, si sta facendo largo il diciottenne statunitense Jordan Stolz, di cui si dicono grandi cose.

– Leggi anche: Gli olandesi non riescono ad avere il loro Elfstedentocht