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  • Lunedì 20 febbraio 2023

Per gli Stati Uniti la Cina sta valutando di inviare armi alla Russia

Lo ha detto il segretario di Stato, Antony Blinken: se dovesse farlo davvero sarebbe «un serio problema» per le relazioni diplomatiche

Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov lo scorso agosto (AP Photo/Andrew Harnik, Pool)
Antony Blinken e il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov lo scorso agosto (AP Photo/Andrew Harnik, Pool)
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Domenica il segretario di Stato americano, Antony Blinken, ha fatto un’intervista con CBS News in cui ha parlato della possibilità che la Cina mandi armi e munizioni alla Russia, per sostenere la guerra in Ucraina iniziata quasi un anno fa. È la prima volta che l’amministrazione statunitense parla pubblicamente in questo modo del ruolo della Cina nella guerra.

La conduttrice dell’intervista ha chiesto a Blinken un commento sui sistemi di sorveglianza che la Cina sembra stia fornendo ai mercenari del gruppo Wagner, che stanno combattendo in Ucraina affiliati all’esercito russo. Blinken ha risposto che lui e il presidente, Joe Biden, sono preoccupati «dal giorno uno» della possibilità che la Cina aiuti la Russia sostenendola militarmente con attrezzature di vario tipo: «Per il momento abbiamo rilevato che le aziende cinesi hanno fornito aiuti non letali», ossia per esempio abbigliamento, giubbotti antiproiettili e simili. Poi però Blinken ha aggiunto:

In base alle informazioni in nostro possesso, siamo preoccupati che stiano pensando di inviare armi [lethal support, cioè “aiuti letali”, ndr], e siamo stati molto chiari con loro: sarebbe un serio problema sia per noi che per le nostre relazioni diplomatiche.

Blinken non ha specificato che generi di “aiuti letali” la Cina stia pensando di inviare, ma ha detto che «c’è tutta una gamma di oggetti che rientrano in questa categoria, dalle munizioni alle armi stesse».

Il giorno prima dell’intervista Blinken si era incontrato con il capo della diplomazia cinese, Wang Yi, all’annuale conferenza sulla Sicurezza di Monaco, in un colloquio descritto come «molto diretto» dal dipartimento di Stato americano. Era stato il primo contatto diplomatico di alto livello dopo la crisi provocata da un pallone-spia cinese individuato sopra i cieli statunitensi e abbattuto all’inizio di febbraio sulla costa del South Carolina. Quella crisi era iniziata poco prima che Blinken facesse una visita ufficiale proprio in Cina, poi annullata, e da allora i rapporti erano rimasti tesi.

Se quanto detto da Blinken dovesse concretizzarsi, o trovare ulteriori conferme, sarebbe uno sviluppo notevole per la guerra: al momento l’esercito russo sta faticando moltissimo a fare progressi sul campo, e da mesi gli analisti lo descrivono come in difficoltà e male equipaggiato. Al contrario la Cina dispone di risorse economiche e militari molto ampie.