«Gli Stati Uniti hanno formalmente stabilito che la Russia ha commesso crimini contro l’umanità»

Lo ha detto la vicepresidente americana Kamala Harris alla conferenza sulla Sicurezza di Monaco

L'arrivo della vicepresidente Kamala Harris a un incontro a Monaco (AP Photo/Michael Probst, Pool)
L'arrivo della vicepresidente Kamala Harris a un incontro a Monaco (AP Photo/Michael Probst, Pool)

Gli Stati Uniti hanno accusato la Russia di «crimini contro l’umanità» per le azioni compiute dai soldati russi in Ucraina dall’inizio dell’invasione del paese. Intervenendo alla conferenza sulla Sicurezza di Monaco, un grande evento annuale che dal 1962 riunisce grandi leader mondiali, la vicepresidente Kamala Harris ha detto:

Abbiamo esaminato le prove, conosciamo gli standard legali e non ci sono dubbi che questi siano crimini contro l’umanità. Gli Stati Uniti hanno formalmente stabilito che la Russia ha commesso crimini contro l’umanità.

La conferenza sulla Sicurezza di Monaco non è un appuntamento organizzato da uno o più governi, ma da privati: nei primi anni ospitava rappresentanti dei paesi alleati della Germania e dei membri della NATO, poi è stata ampliata ad altri leader, ma sempre con un focus sulla sicurezza.

Uno dei temi principali della conferenza quest’anno era appunto la guerra in Ucraina e Harris ha accusato la Russia di «attacchi sistematici e su larga scala contro la popolazione civile». In particolare la vicepresidente ha descritto alcune delle atrocità che hanno seguito l’invasione russa, fra cui gli attacchi ai civili a Bucha e il bombardamento del teatro di Mariupol.

Harris ha ribadito che il governo statunitense continuerà a sostenere le indagini internazionali sulla questione e che chiunque si sia reso colpevole di crimini di guerra, nonché i superiori che li hanno permessi, dovranno risponderne in sede legale.

Non è certo la prima volta dall’inizio della guerra che la Russia viene accusata di crimini contro l’umanità: lo ha fatto a più riprese l’Ucraina, denunciando bombardamenti indiscriminati di obiettivi civili e crimini commessi dai soldati russi nelle città occupate, ma anche la gran parte degli osservatori internazionali. Già a fine febbraio 2022 Karim Ahmad Khan, Procuratore capo della Corte penale internazionale, ha avviato un’indagine «perché sussistono ragionevoli basi per ritenere che siano stati commessi sia crimini di guerra sia crimini contro l’umanità».

I crimini contro l’umanità sono uno degli oggetti di giudizio della Corte Penale Internazionale, che ha sede all’Aia. Le sue competenze sono state definite nel 2002 dallo Statuto di Roma, che la Russia non ha mai ratificato, così come del resto gli Stati Uniti. I crimini contro l’umanità comprendono 11 differenti casi, fra cui lo stupro, lo sterminio di massa, la deportazione, la sparizione forzata e la tortura. La Corte penale internazionale ha giurisdizione sui paesi che hanno ratificato lo Statuto di Roma, sui loro territori e sui quei paesi, come l’Ucraina, che ne hanno accettato la giurisdizione pur non avendolo ratificato: ciò rende possibile che militari o vertici politici russi possano essere perseguiti.

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