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  • Lunedì 6 febbraio 2023

Le foto dei danni causati dal terremoto in Turchia e Siria

Mostrano edifici distrutti e persone estratte dalle macerie in decine di città

Adana, Turchia
(IHA agency via AP)
Adana, Turchia (IHA agency via AP)
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Le foto del terremoto avvenuto nella notte tra domenica e lunedì tra la Turchia meridionale e la Siria settentrionale mostrano moltissimi edifici distrutti in diverse città, con soccorritori e sopravvissuti al lavoro per cercare le persone disperse sotto le macerie, in diversi casi con l’aiuto di escavatori. In alcune città turche, come Malatya, il terremoto è coinciso con una tempesta di neve che ha causato ulteriori disagi agli sfollati.

Attenzione, alcune immagini sono impressionanti

– Leggi anche: I video del momento in cui un terremoto di magnitudo 7.8 ha colpito la Siria e la Turchia

L’epicentro del terremoto è stato poco a nord della città turca di Gaziantep, di circa 2 milioni di abitanti, che si trova a 90 chilometri dal confine siriano. È tra quelle che hanno subìto i danni maggiori, con decine di morti, moltissimi sfollati e quartieri quasi interamente distrutti, compresi alcuni con diversi grattacieli. È stato molto danneggiato anche il castello di Gaziantep, che fu costruito tra il secondo e il terzo secolo dopo Cristo dall’impero romano e che fu poi variamente rinnovato e ricostruito nei secoli successivi (oggi ospita un museo). Dalle foto e dai video che sono circolati online la struttura principale sembra rimasta intatta, ma i crolli e i danni sono molto evidenti.

Le città nel sud-est della Turchia colpite in modo significativo dal terremoto sono almeno dieci, e ospitano in tutto circa 10 milioni di abitanti. Le scuole di tutta la zona sono state chiuse per almeno una settimana. A Diyarbakir è crollato tra gli altri il palazzo di un centro commerciale; nelle città di Malatya, Adana e Sanliurfa sono crollate alcune moschee con diverse persone al loro interno.

L’aeroporto di Hatay, che si trova nell’omonima provincia tra le città di Antiochia e Alessandretta, è stato chiuso per un tempo ancora da stabilire: nella pista d’atterraggio infatti si sono sollevate ampie porzioni di terreno, rendendola impraticabile. Anche gli aeroporti di Adana e Gaziantep sono stati chiusi fino a ulteriore avviso.

Ci sono stati danni anche alle infrastrutture energetiche turche, e in particolare ai gasdotti: sembra che siano alla base degli incendi nelle città colpite dal terremoto che sono stati condivisi in diversi video sui social network.