A Hong Kong è iniziato un processo importante contro 47 politici e attivisti a favore della democrazia

I volti di alcuni dei 47 imputati in un volantino di un attivista pro-democrazia (AP Photo/Kin Cheung, File)
I volti di alcuni dei 47 imputati in un volantino di un attivista pro-democrazia (AP Photo/Kin Cheung, File)

Lunedì a Hong Kong è iniziato un grosso processo contro 47 politici e attivisti a favore della democrazia: Hong Kong è una regione amministrativa speciale della Cina, su cui quest’ultima esercita un controllo sempre più repressivo soprattutto dal 2019, quando fu approvata la contestata legge sulla sicurezza nazionale. I 47 politici e attivisti sono accusati di averla violata e di aver partecipato a una «cospirazione sovversiva». Le accuse riguardano l’organizzazione di alcune elezioni primarie organizzate prima delle elezioni del 2020, considerate illegali dal governo cinese.

Tra gli imputati ci sono noti accademici, ex parlamentari e attivisti, tra cui Leung Kwok-hung e Joshua Wong, uno dei più importanti esponenti del movimento a favore della democrazia. Negli ultimi anni ci sono stati diversi processi simili, ma quello iniziato oggi è considerato il più grande e importante finora, al punto da essere stato definito «un processo contro l’intero movimento pro-democrazia di Hong Kong».

La legge sulla sicurezza nazionale era stata approvata dopo le enormi e partecipate proteste a favore della democrazia che andavano avanti da circa un anno: fino a quel momento, Hong Kong, ex colonia britannica e dal 1997 regione amministrativa speciale cinese, aveva goduto di un certo margine di autonomia su varie questioni interne ed era considerata come una specie di “frontiera della democrazia”.

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