Cos’ha detto Carlo Nordio su Alfredo Cospito

Ha parlato dell'anarchico in sciopero della fame contro il 41-bis, specificando che il governo non ha intenzione di modificare la norma

Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Roberto Monaldo / LaPresse)
Il ministro della Giustizia Carlo Nordio (Roberto Monaldo / LaPresse)
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Mercoledì pomeriggio il ministro della Giustizia Carlo Nordio ha tenuto un’informativa urgente alla Camera per chiarire alcune questioni relative al caso di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto prima nel carcere di Sassari e ora in quello di Opera a Milano che dal 19 ottobre sta facendo uno sciopero della fame contro il regime carcerario a cui è sottoposto, il 41-bis, il cosiddetto “carcere duro”.

Nordio ha parlato tra le altre cose della richiesta di revoca del 41-bis da parte di Cospito, della posizione del governo sull’esistenza stessa del 41-bis e del caso del deputato di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli, che martedì parlando alla Camera del caso dell’anarchico sembrerebbe aver rivelato alcune informazioni riservate.

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Nordio ha cominciato il suo discorso definendo quella di Cospito una «posizione giuridica estremamente complessa» e specificando che l’anarchico si trova in carcere in regime di 41-bis perché «ha fornito positiva dimostrazione di essere perfettamente in grado di collegarsi con l’esterno anche in costanza di detenzione». Ha poi aggiunto di non potersi esprimere al momento sulla richiesta di revoca del 41-bis e di voler aspettare il parere non vincolante che verrà fornito al riguardo giovedì dal procuratore generale di Torino.

Ha poi parlato delle condizioni di salute di Cospito, sostenendo che nei giorni scorsi il ministero aveva ricevuto «un’indicazione della Asl di Sassari che definiva la situazione sanitaria accettabile con discrete condizioni» ma che dopo che era «venuto meno un parametro elettrolitico, per tutela massima del detenuto, abbiamo ritenuto di trasferirlo» da Sassari a Opera.

Quanto sostenuto dall’Asl di Sassari è però in contraddizione con quanto riferito dalla dottoressa Angelica Milia, che era stata autorizzata a visitare Cospito in carcere. Milia aveva parlato a Radio Onda d’Urto di una situazione sanitaria sempre più grave negli ultimi giorni: dall’inizio della protesta all’ultima visita medica era dimagrito di 42 chili e per un calo di pressione era caduto mentre faceva la doccia, provocandosi una frattura scomposta della base del naso e perdendo molto sangue.

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Nordio è poi passato a parlare dell’istituto stesso del 41-bis, dicendo che «la possibilità di mutare questa normativa è inesistente». Secondo Nordio il governo non può pensare di cambiare il 41-bis per via delle condizioni di salute di un detenuto, al di là del caso di Cospito: «Apriremmo la diga a tutta una serie di pressioni nei confronti dello Stato da parte di detenuti che si trovano nello stessa condizione», ha detto Nordio.

Infine Nordio ha parlato delle dichiarazioni del deputato Giovanni Donzelli, di cui si sta discutendo molto nelle ultime ore. Martedì parlando alla Camera del perché a suo avviso il governo faccia bene a non concedere a Cospito un regime carcerario meno duro del 41-bis, Donzelli aveva riferito due conversazioni che sarebbero avvenute nel carcere di Sassari tra lo stesso Cospito e alcuni membri della criminalità organizzata. L’intento di Donzelli era di denunciare l’esistenza di una presunta collaborazione tra la criminalità organizzata e Cospito per spingere lo stato ad abolire il 41-bis, ma nel farlo aveva citato testualmente conversazioni che secondo molti non avrebbe dovuto e potuto conoscere per i ruoli che ricopre.

Nordio ha detto che sul caso è stata aperta un’indagine da parte della procura di Roma e non ha voluto quindi commentare le parole di Donzelli «per doveroso rispetto del lavoro degli inquirenti».