• Mondo
  • Sabato 14 gennaio 2023

Tutti cercano un tesoro nazista in una cittadina dei Paesi Bassi

È stata resa pubblica una mappa del 1945 che porta a Ommeren: quattro soldati avrebbero nascosto casse con oro, diamanti e gioielli

La mappa nell'Archivio Nazionale olandese (EPA/SEM VAN DER WAL)
La mappa nell'Archivio Nazionale olandese (EPA/SEM VAN DER WAL)
Caricamento player

I circa 400 abitanti di Ommeren, piccola cittadina nel sud-est dei Paesi Bassi, hanno visto arrivare nell’ultima settimana decine di visitatori, dotati di metal detector e alla caccia di un tesoro risalente alla Seconda guerra mondiale. L’improvvisa popolarità del posto, vissuta con un certo fastidio da parte degli abitanti, è stata scatenata dalla pubblicazione online di una mappa risalente al 1945. Secondo i racconti di un soldato tedesco, allora furono seppellite nella zona alcune casse destinate alle munizioni, ma che invece contenevano oro, diamanti, monete e gioielli. Sulla mappa il luogo in cui il tesoro sarebbe stato seppellito è segnato con una classica X.

La mappa è stata resa pubblica la scorsa settimana dall’Archivio Nazionale dei Paesi Bassi: l’Archivio l’aveva ricevuta 75 anni prima, ma per tutto questo tempo il donatore aveva chiesto di tenerla segreta. In realtà non è la prima volta che si cerca quel tesoro, con varie sessioni organizzate negli anni immediatamente successivi alla guerra. Non è mai stato trovato nulla, ma né questo né i divieti ufficiali di compiere scavi e di usare i metal detector hanno dissuaso molti cercatori.

La storia è stata raccontata nel 1946 dal tedesco Helmur Sonder: con tre compagni dell’esercito nazista si sarebbe imbattuto nel 1944 in una filiale della banca di Arnhem, distante una quarantina di chilometri, colpita da un bombardamento aereo. Le bombe avevano distrutto anche una cassaforte, che conteneva oro e gioielli per una cifra stimata in 16 milioni di euro attuali. I quattro avrebbero recuperato quanto possibile, nascondendolo in casse per le munizioni, che avrebbero poi sotterrato nel 1945 quando l’avanzata delle forze alleate stava per liberare la città.

Una vista del paese di Ommeren (Wikicommons)

Le casse furono seppellite sotto un pioppo, come segnala la mappa, a 70-80 centimetri di profondità. Subito dopo la guerra cominciarono le ricerche: fu lo stesso Sonder a portare la mappa alle autorità locali e partecipò personalmente a uno scavo nel 1947. Non fu mai trovato nulla e gli storici locali dubitano che il tesoro davvero esista, visto che nessuno in 80 anni ha mai denunciato la scomparsa di quella ingente quantità di oro, gioielli e pietre preziose. Esistono però molti casi simili: soprattutto opere d’arte, mai reclamate e ritrovate molti anni dopo.

Sonder si era detto convinto che almeno uno dei suoi compagni dell’esercito nazista fosse tornato a recuperare il “bottino” prima che le autorità ne venissero a conoscenza, ma esiste anche la possibilità che il tedesco si sia inventato tutto, o che subito dopo la guerra ricordasse male il posto. In seguito qualcuno con accesso a quelle informazioni, magari proprio dell’Archivio Nazionale, potrebbe averlo recuperato.

I molti cercatori arrivati in questi giorni nei dintorni del paesino sono invece convinti che il tesoro esista e sia ancora lì, nascosto da qualche parte. Il paesaggio è molto cambiato da allora, i pioppi non ci sono più e riconoscere i luoghi, nonostante i dettagli della mappa, può essere complesso. La zona è stata vicina alla linea del fronte alla fine della Seconda guerra mondiale, per cui scavare o utilizzare metal detector può essere pericoloso: nella zona potrebbero essere presenti bombe inesplose. In più le leggi olandesi riguardo al patrimonio artistico vietano scavi archeologici, a meno che non siano autorizzati ufficialmente con lunghe procedure.

Gli abitanti si lamentano del fatto che il rischio di multe non sembri scoraggiare i cercatori e che negli ultimi giorni sia comune imbattersi in buchi nel terreno e in persone che vagano la notte con torce e metal detector, anche nei giardini privati.

I tesori nascosti dei nazisti hanno alimentato molte storie e molte ricerche dal dopoguerra ad oggi: in molti casi si tratta di leggende, anche se si ritiene che l’esercito nazista abbia rubato migliaia di opere d’arte nei paesi occupati, sia dai musei che dalle collezioni private, in particolare delle famiglie ebree. Nel 2020 il presunto diario di un ufficiale tedesco riemerso dopo 75 anni segnalava 11 diversi luoghi in Polonia in cui i nazisti avrebbero nascosto opere d’arte e tesori rubati durante la guerra. Anche in quel caso la pubblicazione scatenò molte ricerche, per lo più amatoriali, che non portarono ad alcun risultato. Esperti studiarono poi il presunto diario, arrivando alla conclusione che si trattasse di un falso, prodotto negli anni Ottanta.