Le sfilate dei re magi con il “blackface” in Spagna

Nelle rievocazioni per l'Epifania Baldassarre e i suoi servi sono spesso uomini che si tingono la faccia di nero, un gesto considerato razzista

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La Cabalgata de Reyes Magos a Pamplona nel 2019 (AP Photo/ Alvaro Barrientos)
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Il 5 gennaio in Spagna e in alcune comunità di paesi di cultura ispanica è stata la giornata della “Cabalgata de Reyes Magos”, una festività legata all’Epifania in cui si rievoca la visita dei re magi a Gesù. La storia dei re magi è piuttosto oscura, ma di solito Baldassarre è rappresentato come re dell’Arabia, Melchiorre come re della Persia e Gaspare come re dell’India. Da qualche anno in Spagna ci sono critiche e contestazioni verso chi interpreta la figura di Baldassarre durante la festa: spesso non sono persone di origine africana, ma uomini con la pelle di un colore diverso che si tingono la faccia, il collo e le mani di nero.

È un gesto conosciuto come “blackface”, che a prescindere dalle intenzioni di chi lo fa si porta dietro un significato razzista, e in alcuni paesi è ampiamente censurato per i suoi legami con lo schiavismo e il colonialismo.

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La festa della “Cabalgata” è caratterizzata da una sfilata serale in cui ci sono persone travestite da re magi che sfilano assieme a molte altre: sono volontari vestiti da servi o pastori che li accompagnano mentre portano i propri doni a Gesù. La mattina del 6 gennaio, appena svegli, i bambini poi troveranno in casa i doni che avevano chiesto con una lettera proprio ai re magi. La Cabalgata più antica tra tutte è quella di Alcoy, che si trova nella comunità autonoma di Valencia, vicino ad Alicante, ma è conosciuta anche quella di Igualada, in Catalogna, e ce ne sono molte altre in tutto il paese.

Ad Alcoy, in particolare, oltre a Baldassarre ci sono altre decine di persone che sono vestite proprio come schiavi di epoca coloniale: non hanno solo la faccia e il corpo dipinto di nero, ma hanno anche un trucco che imita delle labbra grandi e rosse. Il loro ruolo nella sfilata è quello di portare nelle case i pacchi con i doni destinati ai bambini; spesso per farlo si arrampicano sulle facciate dei palazzi grazie a lunghe scale a pioli.

Secondo varie associazioni antirazziste spagnole, l’abitudine di ricorrere al blackface durante la festività è una pratica disumanizzante, che perpetua gli stereotipi legati alle persone con la pelle nera, nonché il razzismo e le discriminazioni legate al colonialismo. Ana Bueriberi, cofondatrice del gruppo Afrocolectiva, ha detto per esempio che accentuare tratti fisici come le labbra grosse dipinte di rosso o la pelle estremamente scura è una distorsione dell’individualità delle persone che venivano schiavizzate.

Per il collettivo Afroféminas, che raggruppa varie persone afrodiscendenti, non importa se è una tradizione o se è quello che rende felici i bambini: «Se ti tingi la faccia di un colore che non è quello della tua pelle, è una cosa razzista».

Già nel 2017 Afroféminas aveva lanciato una petizione per impedire l’uso del blackface durante la Cabalgata di Alcoy, raccogliendo 4mila firme. Ne ha lanciata un’altra anche quest’anno con l’obiettivo di «trasformare» la sfilata in «una festa libera dal razzismo», ottenendo più di 33mila firme sulle 35mila che puntava a raccogliere. Tra le altre cose, pochi giorni fa sempre Afroféminas aveva organizzato una manifestazione di protesta a Ibi, non lontano da Alcoy, dove si tiene una sfilata simile.

Nonostante le polemiche, c’è stato un Baldassarre con la faccia dipinta di nero anche nelle sfilate di Siviglia, Cordoba, San Fernando (vicino a Cadice) o a Huétor Vega, poco a sud di Granada. Baldassarre era un uomo con il blackface anche nella sfilata di Igualada, la più antica della Catalogna, come d’altra parte i suoi circa 900 servi. Qualche giorno fa il sindaco di Igualada, Marc Castells, aveva detto che nella gestione della Cabalgata «non c’è alcun tipo di discriminazione». La fondazione privata che la organizza si era difesa sostenendo di essere consapevole della questione e di voler fare in modo che nelle edizioni future sfilino anche persone che hanno effettivamente la pelle nera. Per quest’anno però non sarebbe riuscita a trovare 900 sostituti, ha detto.

Proprio a causa del blackface, nel 2019 il canale televisivo catalano TV3 si era rifiutato di trasmettere in diretta la Cabalgata di Igualada nel suo 125esimo anniversario. Anche quest’anno TV3 ha trasmesso solo la sfilata di Barcellona, dove invece Baldassarre non è stato interpretato da un uomo che si tinge la pelle di nero.

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