Cambiare operatore telefonico è diventato più sicuro, ma anche più complicato

Compagnie come Iliad e Fastweb sostengono che le nuove regole introdotte dall'AGCOM abbiano bloccato il mercato

sim card
(Paul Zinken/dpa)

Il 23 dicembre le compagnie telefoniche Iliad e Fastweb hanno perso un ricorso presentato al tribunale amministrativo del Lazio (TAR) contro le nuove regole introdotte dall’autorità garante per le telecomunicazioni (AGCOM) per garantire più sicurezza nella cosiddetta portabilità del numero telefonico, cioè la possibilità di cambiare operatore telefonico mantenendo lo stesso numero.

In sintesi, il nuovo regolamento, operativo da novembre, prevede una serie di passaggi e tutele per accertare che la richiesta di una nuova carta SIM venga fatta davvero dalla persona a cui è intestata quella vecchia e in questo modo evitare truffe e furti di dati personali. Secondo Iliad e Fastweb, le nuove operazioni richieste dall’AGCOM sono troppo complicate e stanno bloccando centinaia di migliaia di procedure di portabilità.

Le nuove regole sono state discusse nel 2021 in una serie di incontri tra l’AGCOM e le compagnie telefoniche per impedire gli attacchi chiamati “SIM swapping”, cioè la sostituzione della carta SIM di uno smartphone altrui, una truffa che permette di accedere a dati bancari oppure di ricevere codici di verifica di operazioni bancarie.

Questo attacco viene fatto in diversi modi. Uno dei più utilizzati dai criminali consiste nel chiedere la sostituzione della carta SIM associata a uno smartphone al posto della persona truffata. Solitamente viene utilizzata la stessa procedura prevista in caso di furto o smarrimento o attraverso la richiesta di portabilità del numero verso un nuovo operatore. Prima dell’entrata in vigore delle nuove regole, infatti, i controlli erano molto laschi: non serviva dimostrare di essere in possesso della vecchia carta SIM per ottenere la portabilità, ma bastava rivolgersi a una compagnia telefonica e presentare una semplice richiesta.

Il nuovo regolamento chiarisce che chi non ha la carta SIM non può chiedere la portabilità del numero: chiunque chieda la portabilità dovrà essere identificato con il controllo di carta d’identità, codice fiscale e, nel caso di smarrimento della carta SIM, la denuncia fatta alle forze dell’ordine. È stato previsto anche l’invio di un sms o una chiamata (una procedura piuttosto comune anche in altri servizi) a cui il cliente deve rispondere per confermare il funzionamento della vecchia SIM: in questo modo la persona a cui è intestata può bloccare eventuali truffe.

Iliad e Fastweb hanno presentato ricorso al tribunale amministrativo perché sostengono che le nuove regole abbiano complicato moltissimo le procedure, con notevoli conseguenze per il mercato della telefonia.

Secondo le compagnie telefoniche, ci sono problemi e lungaggini soprattutto nei casi in cui gli effettivi utilizzatori degli smartphone hanno carte SIM intestate a parenti oppure hanno ricevuto il telefono in regalo anni prima e non riescono a risalire all’intestatario della carta SIM. In questi casi, prima di chiedere la portabilità bisogna cambiare l’intestazione della carta SIM attraverso un subentro. Di fatto, le nuove regole escludono anche le richieste fatte con una delega.

«Il disagio è evidente», ha detto Benedetto Levi, amministratore delegato di Iliad Italia. «Basta guardare il numero di portabilità che ogni giorno si bloccano. Finora nessuno, né le autorità né le istituzioni, ci hanno chiesto di aver accesso ai dati. Centinaia di migliaia di utenti sono bloccati, parliamo potenzialmente di 2 milioni e mezzo in un anno. Si tratta di milioni di persone che si troverebbero costrette, loro malgrado, a subire un disagio, vedendosi di fatto limitata la loro libertà di scelta. Questo senza poi voler tenere conto degli impatti sulle dinamiche concorrenziali».

Nonostante le nuove regole garantiscano molta più sicurezza ed evitino truffe, diverse associazioni dei consumatori dicono di aver ricevuto molte segnalazioni di persone che lamentano difficoltà e intoppi nel cambio di operatore oltre a lunghe code ai negozi e poche informazioni in merito alle nuove procedure.

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