Wikipedia ha meno bisogno di soldi di quanto si pensi

E per questo spesso i volontari non sono d'accordo sul tono un po' ricattatorio degli appelli che chiedono una donazione

Il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales (Rosdiana Ciaravolo/Getty Images)
Il fondatore di Wikipedia Jimmy Wales (Rosdiana Ciaravolo/Getty Images)

Da anni capita che nel mese di dicembre in cima alle pagine di Wikipedia appaiano dei riquadri di testo che chiedono di contribuire al finanziamento dell’enciclopedia online più grande del mondo per l’anno successivo. Spesso, questi appelli di raccolta fondi sono scritti con un tono piuttosto urgente: ricordano che, al contrario di grandi siti web commerciali come Google o Facebook, Wikipedia non vende a nessuno i dati delle milioni di persone che frequentano le sue pagine ogni giorno. Dicono che a rendere possibile l’esistenza stessa dell’enciclopedia sono principalmente le piccole donazioni. E talvolta non si fanno scrupoli a fare leva sul senso di colpa, aggiungendo un’emoji triste a fianco al tasto per chiudere il riquadro, o dicendo che basterebbero 3 euro, “il prezzo di un caffè”, per aiutare.

A giudicare da queste richieste di donazioni, verrebbe da pensare che Wikipedia sia cronicamente a corto di fondi, e che rischi concretamente di chiudere da un momento all’altro perché soltanto una percentuale minima dei suoi utenti contribuisce finanziariamente alla sua sopravvivenza. Ma, benché Wikipedia sia frequentemente vittima di attacchi da parte di governi autoritari che ne contestano i contenuti, nonché degli utenti malintenzionati che ne vandalizzano le pagine, dal punto di vista economico non è in pericolo.

La Wikimedia Foundation, fondazione senza fini di lucro che sviluppa e mantiene l’infrastruttura di vari progetti di condivisione del sapere, tra cui la più famosa è Wikipedia, impiega circa 700 persone, ha un fatturato annuo di 155 milioni di dollari e un patrimonio netto di 240 milioni di dollari.

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Questa discrepanza tra il tono allarmista e un po’ ricattatorio delle raccolte fondi e la situazione economica della Wikimedia Foundation mette da tempo a disagio alcuni dei volontari che lavorano gratuitamente alla stesura dell’enciclopedia creando nuove voci, modificando e ampliando quelle già esistenti, e controllando che le informazioni che contengono siano basate su fonti credibili. E ha portato, quest’anno, a una discussione accesissima e durata un mese – dal 25 ottobre al 24 novembre – che è finita con un cambiamento netto nel tono dell’ultima raccolta fondi, che ora trasmette un’idea più realistica del quadro finanziario di Wikipedia.

Non è la prima volta che succede: già nel 2014 un gruppo di volontari aveva protestato contro la formulazione di un annuncio di raccolta fondi e la Fondazione ne aveva cambiato il contenuto. Da allora, come ha raccontato il Washington Post, «i volontari hanno sviscerato gli sforzi di raccolta fondi sempre più professionali della Fondazione, che fanno molto affidamento sui test A/B e sui focus group. (…) Alcuni dei redattori principali non vogliono nemmeno che il sito abbia dei soldi messi da parte, che associano ad abusi e illeciti aziendali; altri hanno domande su come vengono assegnati tutti i milioni che avanzano».

Questa volta, tutto è cominciato con un sondaggio pubblicato su Village Pump – le pagine di discussione della comunità di volontari di Wikipedia, detti “wikipediani” – in cui la maggior parte dei votanti ha bocciato i testi proposti per la raccolta fondi di questo dicembre. Negli annunci suggeriti si esortavano gli utenti a «sostenere l’indipendenza di Wikipedia» perché «senza i contributi dei lettori, non potremmo gestire Wikipedia nel modo in cui lo facciamo ora». Nel corso della lunghissima discussione nata dal sondaggio, alcuni wikipediani hanno definito gli appelli fuorvianti o addirittura immorali: alla fine del mese, un amministratore di Village Pump ha detto a Slate che «c’era un consenso ampio e quasi unanime sul fatto che i testi della raccolta fondi non dovessero essere pubblicati sulla Wikipedia in inglese nella loro forma attuale».

Al termine di quello che il co-fondatore di Wikipedia Jimmy Wales ha definito «un dialogo incredibilmente costruttivo», la Fondazione ha proposto diverse alternative che sono state considerate più accurate, pur trasmettendo meno urgenza. Un appello, ad esempio, dice: «il tuo sostegno è richiesto dall’organizzazione non profit che gestisce Wikipedia e da altri dodici progetti gratuiti. Se puoi permettertelo tranquillamente quest’anno, per favore unisciti ai lettori che donano».

Secondo la Fondazione, ci sono vari motivi validi per cui ha comunque senso pubblicare gli appelli, tra cui il fatto che «ogni donazione che riceviamo viene reinvestita per servire Wikipedia, i progetti Wikimedia e la nostra missione, a favore della conoscenza libera per tutti». Dato che nessuno di questi progetti è finanziato con le pubblicità o con la vendita dei dati degli utenti, né con abbonamenti, le donazioni – che provengono sia da singoli utenti che da fondazioni o grossi donatori – sono il modo principale in cui viene finanziata.

Nei primi anni di vita della Fondazione, il budget era molto limitato, sufficiente principalmente per finanziare i server e l’infrastruttura tecnica su cui è costruita Wikipedia, ma i dipendenti erano pochissimi. Oggi ci lavorano centinaia di persone, che sono comunque una frazione di quelle che lavorano per aziende tech che gestiscono siti molto meno visitati, e soprattutto rispetto ai volontari che curano la gran maggioranza di Wikipedia gratuitamente, sia per hobby che per vocazione.

Oltre a pagare i dipendenti e sostenere i costi tecnici dei suoi progetti, i soldi raccolti dalla Fondazione servono a organizzare eventi e conferenze per la comunità di Wikimedia o sostenere economicamente gruppi di volontari che si occupano di determinati temi sottorappresentati nell’enciclopedia. Il resto dei soldi viene principalmente messo da parte, in vista di un obiettivo di espansione dei progetti prevista entro il 2030 (l’idea dichiarata è di «diventare l’infrastruttura essenziale dell’ecosistema della conoscenza libera»).

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«Questo tipo di situazione finanziaria è tutt’altro che insolita tra le grandi organizzazioni non profit, che sperano di proteggersi da future carenze accumulando riserve», ha scritto la giornalista Caitlyn Dewey sul Washington Post. «In effetti, è considerata una buona idea nel settore mantenere una riserva di cassa in eccesso rispetto alle spese operative annuali dell’ente di beneficenza: in questo modo, se i costi aumentano o un grande donatore scompare, l’organizzazione non viene lasciata in braghe di tela». Il fatto che Wikipedia dipenda così fortemente dalla propria comunità, che è spesso molto partecipe nelle decisioni relative al sito, fa però sì che la Wikimedia Foundation sia sottoposta a delle pressioni diverse rispetto a molte altre fondazioni non profit.

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