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  • Giovedì 29 dicembre 2022

È morta Vivienne Westwood

La stilista inglese era nota per il suo anticonformismo e per aver stabilito i canoni dello stile punk: aveva 81 anni

(AP Photo/Francois Mori)
(AP Photo/Francois Mori)
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La stilista inglese Vivienne Westwood, nota per aver fatto diventare di moda lo stile punk e per essersi esposta politicamente in varie situazioni, è morta giovedì a Londra. Aveva 81 anni. La notizia è stata data dal suo marchio, che in un comunicato ha scritto: «Al mondo servono persone come Vivienne per cambiare le cose in meglio». Suo marito Andreas Kronthaler, che negli ultimi anni aveva assunto la direzione creativa del marchio disegnando le collezioni, ha detto: «Continuerò con Vivienne nel mio cuore. Abbiamo lavorato insieme fino alla fine e mi ha donato tantissimo per poter andare avanti».

Westwood iniziò a disegnare abiti nel 1971, quando aprì un negozio al 430 di King’s Road, a Londra, con il compagno Malcolm McLaren che poi divenne il manager dei Sex Pistols. Dalla relazione con McLaren, durata fino al 1983, è nato Joseph Corré che nel 1994 ha fondato l’azienda di lingerie Agent Provocateur.

Il negozio cambiò nome più volte nel corso degli anni: a ogni nome diverso corrispondeva un diverso stile adottato da Westwood per i suoi capi. Dal 1971 al 1975 il negozio si chiamò Let it Rock: vendeva scarpe brothel creeper (inizialmente usate dai Teddy Boy, una delle prime culture giovanili inglesi) e maglioni di mohair. Nel 1975 il negozio cambiò nome in Sex: le pareti interne del negozio furono decorate con graffiti pornografici e cominciò a vendere abbigliamento da feticisti.

Dal 1976 al 1980 il negozio di King’s Road si chiamò Seditionaries – Clothes for Heroes, cioè “Eversivi – Vestiti per eroi”. Un ratto vivo veniva tenuto in una gabbia su un tavolo e l’ambiente era arredato con oggetti futuristi. In questo periodo McLaren era il manager dei Sex Pistols e Westwood, di fatto, stabilì i canoni dello stile punk. All’epoca il negozio vendeva indumenti da pin-up strappati, catene, capi di pelle, spille da motociclisti, cinghie e fibbie.

All’inizio degli anni Ottanta Westwood diede una svolta al suo lavoro: iniziò a disegnare abiti in modo più professionale, cambiando al contempo registro e adottandone uno più romantico. Nel 1981 il negozio venne chiamato World’s End e gli interni furono arredati in modo da richiamare un galeone pirata. La prima collezione di Westwood che sfilò in passerella si chiamava appunto Pirate: gli abiti evocavano un immaginario di banditi, dandy e bucanieri. Così come quelli del periodo punk, anche questi erano unisex.

Sempre in quegli anni Westwood si consolidò come stilista di riferimento dei gruppi musicali della scena cosiddetta new romantic, cioè quel particolare genere pop dall’estetica barocca e malinconica, di cui gli Spandau Ballet e i Duran Duran erano gli esponenti più noti. Westwood influenzò anche questa estetica, introducendo nelle sue collezioni crinoline, gorgiere, tipici tessuti inglesi come il tweed e vistose scarpe con la para alta.

Una sfilata di Westwood alla Fashion Week di Londra, nel 2015 (AP Photo/Alastair Grant)

Una delle sue citazioni più famose, a proposito di stile, era «When in doubt, overdress», che si potrebbe tradurre con “Nel dubbio, meglio esagerare”.

Westwood era nota anche per le campagne politiche, in particolare per i diritti degli animali e per la salvaguardia dell’ambiente, sostenendo varie organizzazioni umanitarie e non governative. Per il Natale del 2014 regalò al primo ministro inglese di allora, David Cameron, un pacco contenente amianto per protestare contro la pratica del fracking. L’anno successivo guidò un carro armato bianco fino a casa di Cameron, sempre per protesta. In generale Westwood criticò sempre apertamente i primi ministri britannici, in particolare Tony Blair e Margaret Thatcher (anche se apprezzava lo stile di quest’ultima).

Nel 2014 Westwood si disse a favore dell’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. Pur essendo inglese disse di odiare l’Inghilterra: «Mi piace la Scozia perché penso che gli scozzesi siano meglio di noi, sono più democratici».

Il suo gesto forse più scandaloso e ricordato fu quando andò a Buckingham Palace per ricevere il titolo di Dama dell’Ordine dell’Impero Britannico (OBE). Era il 1992. Westwood si presentò a palazzo senza mutande (ma con i collant) e di fronte ai fotografi che le stavano scattando delle foto fece ruotare l’ampia gonna con cui si era vestita. In seguito disse di averlo fatto per mostrare meglio l’outfit, non rendendosi conto che i fotografi avrebbero inquadrato anche ciò che c’era sotto. La regina Elisabetta II, comunque, la invitò nuovamente a Buckingham Palace qualche anno dopo.