• Konrad
  • Martedì 6 dicembre 2022

L’Ungheria ha bloccato gli aiuti dell’Unione Europea all’Ucraina

Ha impedito con un veto lo stanziamento di 18 miliardi di euro per il 2023, ma il suo obiettivo era probabilmente un altro

Il primo ministro ungherese Viktor Orbán (Janos Kummer/Getty Images)
Il primo ministro ungherese Viktor Orbán (Janos Kummer/Getty Images)
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Martedì mattina a Bruxelles, nel corso della riunione dell’ECOFIN – il nome che prende il Consiglio dell’Unione Europea quando è formato dai ministri delle Finanze dei 27 paesi membri – l’Ungheria ha bloccato lo stanziamento di 18 miliardi di euro di aiuti all’Ucraina, ponendo il proprio veto. La misura andava approvata all’unanimità affinché l’Unione Europea potesse stanziare i fondi a partire dal gennaio 2023.

Il veto dell’Ungheria era piuttosto annunciato: nei giorni scorsi il primo ministro ungherese Viktor Orbán aveva già detto di essere contrario a uno stanziamento collettivo dei fondi, e aveva proposto che venissero stipulati accordi bilaterali tra i singoli paesi dell’Unione e l’Ucraina. È una soluzione che però richiederà l’approvazione dei parlamenti dei vari paesi, e quindi potrebbe allungare i tempi.

L’Ungheria potrebbe avere usato il proprio potere di veto per fare pressione sugli altri paesi membri e sbloccare i 7,5 miliardi dei cosiddetti fondi strutturali dell’attuale bilancio pluriennale dell’Unione Europea.

La Commissione Europea aveva infatti proposto di sospendere l’erogazione di questi fondi all’Ungheria per via di una serie di carenze del paese nel rispetto dello stato di diritto e una decisione ufficiale al riguardo dovrà essere presa dal Consiglio Europeo entro il 19 dicembre.

Lo stato di diritto è un concetto che è tra i principi fondanti dellUnione Europea e presuppone il rispetto dei diritti fondamentali della popolazione e un potere giudiziario indipendente e imparziale, tutti elementi fortemente a rischio in Ungheria. Orbán, che è al potere dal 2010 (dopo esserlo già stato in precedenza tra il 1998 e il 2002), governa infatti il paese in modo autoritario, e da tempo le sue politiche sono considerate da molti un serio pericolo per la democrazia. Alle ultime elezioni che si sono tenute lo scorso aprile ha stravinto, e un futuro diverso per il paese ad oggi sembra molto lontano.

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