• Mondo
  • Mercoledì 30 novembre 2022

La televisione cinese censura il pubblico senza mascherine ai Mondiali

Nelle partite non mostra gli spalti, per nascondere il contrasto tra le rigide restrizioni in Cina e la mancanza di limitazioni in Qatar

Tifosi del Brasile sugli spalti in Qatar (AP Photo/Darko Bandic)
Tifosi del Brasile sugli spalti in Qatar (AP Photo/Darko Bandic)

Negli ultimi giorni CCTV, il canale televisivo che trasmette in Cina le partite dei Mondiali di calcio in corso in Qatar, sta riducendo il più possibile le inquadrature del pubblico sugli spalti: quando la regia internazionale mostra la folla dei tifosi, senza mascherine, la regia cinese sostituisce le immagini con inquadrature più strette dei giocatori o degli allenatori.

Il motivo è che da giorni in Cina ci sono grosse ed eccezionali proteste contro le rigide limitazioni imposte dalla strategia zero COVID adottata dal governo, e far vedere che in Qatar non ci sono restrizioni e che i tifosi possono tranquillamente non indossare le mascherine potrebbe alimentare le manifestazioni che il regime cinese sta cercando di reprimere. Le immagini degli spalti dei Mondiali metterebbero infatti in evidenza per il pubblico cinese l’unicità della situazione del paese nell’affrontare la pandemia, in netto contrasto con il resto del mondo, dove le limitazioni sono state in gran parte eliminate.

La regia televisiva cinese, come quella degli altri paesi, può intervenire sulle immagini fornite dalla regia internazionale, decidendo cosa trasmettere e cosa no. La televisione cinese, però, manda in onda le partite con un ritardo di circa trenta secondi rispetto alla diretta.

È una pratica precauzionale già adottata in passato dalla Cina nel caso di trasmissioni di eventi in diretta, che permette alla censura di intervenire e sostituire le inquadrature da trasmettere. La televisione cinese infatti è molto attenta a situazioni che potrebbero risultare “problematiche”, come l’esposizione da parte dei tifosi di striscioni o bandiere soggette a censura (è il caso di quella del Tibet).

I Mondiali in Qatar sono il primo grande evento sportivo mondiale a svolgersi in condizioni simili a quelle pre-pandemiche, dopo gli stretti protocolli delle Olimpiadi di Tokyo 2021 e di quelle invernali di Pechino a febbraio. Nonostante l’assenza della nazionale cinese, i mondiali di calcio sono un evento con grande seguito in Cina: il governo ha però invitato a non organizzare visioni collettive delle partite, anche nelle zone non soggette a lockdown.

Le immagini della cerimonia di apertura dei Mondiali avevano causato in Cina dibattiti e molti post polemici su WeChat e Weibo, i due principali social network del paese: il pubblico cinese era rimasto colpito dall’assenza di mascherine e di distanziamento sociale, proprio mentre varie città della Cina erano soggette a rigidi lockdown, test di massa e altre misure radicali di fronte alla crescita del numero dei casi.

Nei giorni successivi, come osservato da vari giornalisti che hanno messo a confronto le diverse trasmissioni, CCTV ha eliminato le inquadrature del pubblico nelle partite, preferendo riprendere sempre il terreno di gioco (anche se saltuariamente alcuni tifosi senza mascherina sono sfuggiti ai tagli della censura).

– Leggi anche: Perché le proteste in Cina sono eccezionali