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  • Martedì 15 novembre 2022

La Repubblicana complottista e antivaccinista che doveva stravincere alle elezioni americane, e invece no

Lauren Boebert, molto vicina a Donald Trump, è candidata in Colorado per la Camera: è avanti di soli mille voti

Lauren Boebert durante la campagna del 2020. (AP Photo/David Zalubowski)
Lauren Boebert durante la campagna del 2020. (AP Photo/David Zalubowski)
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Fra i 16 seggi della Camera non ancora assegnati nelle elezioni di metà mandato americane c’è quello del 3° distretto del Colorado, dove per i Repubblicani è candidata la deputata uscente Lauren Boebert, esponente assai radicale e molto vicina a Donald Trump, oltre che grande favorita prima del voto. Al momento con il 99 per cento delle schede scrutinate Boebert ha un vantaggio di un migliaio di voti, 162 a 161 mila: un margine minimo che potrebbe portare a un riconteggio automatico delle schede.

Le difficoltà di Boebert sono le stesse che hanno avuto un po’ ovunque i candidati Repubblicani più estremisti, quelli sostenuti da Trump.

Boebert è uno dei personaggi più discussi della politica americana, per le sue posizioni ultraconservatrici e per il suo stile aggressivo, molto apprezzato dalle televisioni nazionali di destra, dove infatti compare spesso. Due anni fa vinse nello stesso collegio in cui è candidata ora, da esordiente in politica, dopo aver sorprendentemente battuto nelle primarie Repubblicane il più moderato Scott Tipton, allora sostenuto da Donald Trump.

La conferma del suo seggio alla Camera era considerata quasi scontata, tanto più visto che i confini elettorali del distretto erano stati ridisegnati prima delle elezioni comprendendo un elettorato sulla carta ancora più conservatore. Invece Boebert dovrà aspettare un risultato definitivo almeno fino a venerdì (se non ci sarà riconteggio). Il suo avversario, il Democratico Adam Frisch, ex consigliere municipale di Aspen, nota località sciistica del Colorado, ha detto: «Siamo già i vincitori morali ma non ci basta, vogliamo la vittoria vera».

Boebert, 35 anni, è nota per le sue posizioni radicali contro il controllo delle armi, la transizione ecologica, l’aborto, l’educazione sessuale, i matrimoni omosessuali, i vaccini e quasi ogni misura di contenimento del COVID-19. Ha appoggiato tutte le teorie complottistiche dell’estrema destra americana, da quelle sulle “elezioni rubate” nel 2020 (le denunce di presunti brogli nella vittoria di Joe Biden alle presidenziali) a quelle di QAnon, che sostiene che Trump sia impegnato in una missione per liberare gli Stati Uniti da un complotto di satanisti pedofili guidato dai Democratici e dai produttori di Hollywood.

Prima della candidatura di due anni fa si era fatta notare per una contestazione a Beto O’Rourke, allora candidato alle primarie del Partito Democratico per la presidenza: quest’ultimo aveva promesso che se fosse diventato presidente avrebbe sequestrato ai privati cittadini i fucili d’assalto, quelli più pericolosi e usati durante le sparatorie di massa. Lei gli aveva urlato: «Sono venuta qui per dirti che non lo farai».

Durante la pandemia aveva fatto notizia quando si era rifiutata di chiudere il suo ristorante durante le restrizioni imposte per contenere il contagio da coronavirus, e lo aveva tenuto aperto anche dopo aver ricevuto un ordine da un tribunale locale. Nel suo ristorante sia lei che i camerieri girano con le armi ben visibili, e i clienti sono invitati a fare lo stesso.

Lauren Boebert e il marito Jayson con dei sostenitori nella sera delle elezioni (Christopher Tomlinson/The Grand Junction Daily Sentinel via AP)

Dopo la vittoria nelle primarie nel 2020, Boebert aveva ricevuto un tweet di complimenti da Matteo Salvini, piuttosto inusuale vista la sua poca popolarità in Italia e l’assenza di legami con politici stranieri. Il tweet non aveva mai ricevuto risposta né era mai stato spiegato in seguito.

Boebert si definisce una Cristiana della Nuova Nascita, categoria che comprende alcune correnti protestanti ed evangeliche caratterizzate da posizioni ultraconservatrici e da un rapporto «personale e intimo con Gesù Cristo». Nell’ultima campagna elettorale Boebert aveva detto: «Sono stanca di queste stupidaggini della separazione fra chiesa e stato: non sono nella nostra Costituzione. La chiesa dovrebbe dirigere il governo, il governo non dovrebbe dirigere la chiesa: questo è quello che pensavano i nostri Padri fondatori». Durante una cena elettorale aveva invece annunciato ai presenti che sarebbero stati parte «dell’inizio di una nuova era, quella della seconda venuta di Cristo».

Quelle di Boebert sono posizioni così estreme che sembrano aver condizionato la sua elezione in un distretto considerato “sicuro” per i Repubblicani. Il rivale democratico Frisch ha detto: «Ho passato gli ultimi dieci mesi cercando di convincere sostenitori, giornalisti e strateghi politici che c’era una possibilità di vittoria. La gente ha cominciato a crederci un po’ un mese fa e molto di più quando sono arrivati i primi risultati. Gli abitanti del Colorado sono stanchi del suo “anger-tainment” (gioco di parole su rabbia e intrattenimento ndr)». La sua campagna ha puntato molto sul fatto che Boebert fosse impegnata spesso in televisione per attaccare Biden su inflazione, crimine, dipendenza dal petrolio estero e immigrazione, occupandosi poco dei problemi locali.