Il primo ministro albanese ha raccontato una strana storia di «contrabbando» di vaccini con l’Italia

Per dare vaccini all'Albania violando il contratto con Pfizer: «Abbiamo fatto questa cosa incredibile con i servizi segreti per salvare le persone»

Edi Rama, primo ministro dell'Albania (Leon Neal/Getty Images)
Edi Rama, primo ministro dell'Albania (Leon Neal/Getty Images)

Il primo ministro albanese Edi Rama, ospite domenica a Bergamo per un evento pubblico, parlando dei rapporti fra il suo paese e l’Italia ha raccontato di un presunto passaggio di vaccini da parte del governo italiano, all’insaputa della casa farmaceutica Pfizer, verso l’Albania, che ne era in quel momento sprovvista e che aveva bisogno di iniziare a proteggere almeno il personale medico, durante la pandemia da coronavirus.

Secondo la ricostruzione di Rama, che non ha al momento altri riscontri, il ministro degli Esteri Luigi Di Maio si adoperò perché un certo numero di dosi di vaccino arrivassero a Tirana, benché fosse cosciente del fatto che l’operazione costituiva una violazione del contratto con Pfizer. Rama, parlando con il direttore di Sky TG24 Giuseppe De Bellis in un clima molto rilassato ed esprimendosi in italiano, che non è la sua lingua madre, ha parlato esplicitamente di «contrabbando».

L’abbiamo fatto tramite un’operazione con i servizi segreti. Una cosa incredibile, il ministro degli Esteri dell’Italia e il primo ministro dell’Albania che passavano della merce di contrabbando per salvare delle persone

Il primo ministro albanese lo ha raccontato all’evento “Semi – Storie di Eccellenza, Merito e Innovazione” dell’associazione Cultura Italiae, a cui era presente Luigi Di Maio, seduto in prima fila in una delle prime apparizioni pubbliche dopo i deludenti risultati elettorali (resterà fuori dal prossimo parlamento). Rama, dopo aver raccontato l’episodio, parlando delle polemiche che sarebbero potute nascere dopo le sue rivelazioni, ha rassicurato Di Maio: «Luigi, ormai sei un uomo libero».

La vicenda risalirebbe ai primi giorni del 2021, quando l’Italia aveva già ricevuto una quantità importante di vaccini mentre l’Albania faticava a reperirli sul mercato. Il premier albanese ha raccontato di aver chiesto a Di Maio se poteva fornirgli una quantità «simbolica» di dosi, che sarebbero state importanti per cominciare a proteggere infermieri e medici. Di Maio gli avrebbe spiegato che non poteva perché sarebbe stata una violazione «gravissima» del contratto di fornitura.

Rama dice: «Pfizer aveva previsto un contratto molto imperialista, capitalista. Io do i vaccini a te ma tu non li puoi dare a nessuno. Una cosa tutt’altro che cristiana». Sarebbe quindi stata organizzata un’operazione di cessione clandestina di vaccini coinvolgendo i servizi segreti: «Questa cosa gravissima l’abbiamo fatta».

Rama ha aggiunto che nel momento in cui è iniziata la somministrazione di questi vaccini l’azienda farmaceutica ha chiesto ufficialmente all’Albania dove li avessero ottenuti, ma che il suo governo si sarebbe rifiutato di coinvolgere l’Italia, parlando solo di un «Paese amico».

È estremamente difficile confermare la storia raccontata da Rama, a meno che non emergano nuove informazioni in futuro. Luigi Di Maio, presente in sala, non ha voluto rispondere alle domande dei giornalisti sull’argomento.

La storia raccontata da Rama spiegherebbe però la partenza anticipata della campagna di vaccinazione albanese all’inizio del 2021. Rama, che in quel periodo era in campagna elettorale per ottenere un terzo mandato, aveva fissato l’inizio delle somministrazioni per l’ultima settimana di gennaio, ma poi aveva anticipato all’11 gennaio, dopo aver ottenuto 1.000 dosi in regalo da un paese europeo non meglio specificato. Durante l’evento di domenica ha anche detto: «Se io sono un albanese italiano, Di Maio è un napoletano albanese. Che italiano o albanese sei, se sei sempre in linea con la legge?».