L’intelligence svedese dice di avere il forte sospetto che le perdite dai gasdotti Nord Stream siano state causate da un sabotaggio

Una delle perdite di gas dai gasdotti Nord Stream, nel mar Baltico (Swedish Coast Guard via Getty Images)
Una delle perdite di gas dai gasdotti Nord Stream, nel mar Baltico (Swedish Coast Guard via Getty Images)

Giovedì l’intelligence svedese ha diffuso i risultati di un’indagine preliminare sulle grosse perdite di gas che sono iniziate la scorsa settimana dai gasdotti Nord Stream 1 e Nord Stream 2, quelli costruiti per portare il gas russo in Europa e che passano per il mar Baltico. L’indagine, si legge nel comunicato dell’intelligence, «ha rafforzato i sospetti che ci sia stato un grave sabotaggio». È stata condotta dall’intelligence con il coordinamento di un procuratore speciale nominato dalla procura di Stoccolma, Mats Ljungqvist, e vi hanno contribuito anche la polizia, l’esercito e la guardia costiera della Svezia.

Dell’ipotesi che le perdite siano state causate da un sabotaggio, e che di questo sia stata responsabile la Russia, si parla da giorni, anche se per ora non ci sono prove al riguardo. Il procuratore Ljungqvist ha detto che al momento non possono essere divulgati maggiori dettagli su cosa abbia portato a queste conclusioni.

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