La curiosa fortuna delle miniature medievali su Twitter

Il profilo “weird medieval guys” ha guadagnato centinaia di migliaia di follower condividendo le scene più bizzarre dei manoscritti

(Bibliothèque nationale de France)
(Bibliothèque nationale de France)
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Tra politici, giornalisti e altre persone a cui piace fare polemica o commentare l’attualità, su Twitter esiste un sottogruppo di profili che ottengono moltissimo successo pubblicando foto buffe su un tema specifico. Esiste, ovviamente, quello dedicato ai gatti che fanno cose strane, quelli che ogni giorno (o ogni ora) pubblicano una foto diversa di volpi, alligatori o capibara, quello che aggiunge l’orsetto Paddington a scene famose di film o serie tv con photoshop, e quello che colleziona “momenti pazzissimi della politica italiana”. Ma ce n’è uno in cui è frequente imbattersi, se si è passato un po’ di tempo su Twitter negli ultimi mesi, ed è weird medieval guys (letteralmente “strani tizi medievali”).

Quasi quotidianamente, spesso più volte al giorno, la persona che gestisce l’account pubblica i dettagli e i personaggi più strani trovati in opere d’arte del periodo medievale, quasi sempre miniature. Il primo che ha pubblicato era un pesce con i piedi risalente al Tredicesimo secolo, ma nel corso dei mesi sono apparsi un cinghiale travestito da vescovo sopra a un dromedario, un monaco che gioca a dadi indossando quelli che somigliano moltissimo a degli occhiali da sole, e un cane-dottore che sta curando un non meglio identificato animale malato.

@WeirdMedieval esiste soltanto da maggio, ma ha già raccolto oltre 466 mila follower su Twitter, oltre a un più modesto numero di seguaci (13 mila) su Instagram. Tra loro ci sono il presidente del Cile Gabriel Boric e il giornalista investigativo del New Yorker Ronan Farrow.

A lungo, la curatrice del profilo non ha rivelato la propria identità, e molti pensavano che si trattasse di un ricercatore o un professore che si occupa di arte medievale di professione. Di recente, però, la persona che sta dietro a weird medieval guys ha reso pubblica la propria identità, raccontando la storia dell’amatissimo profilo che gestisce alla rivista Input.

«Penso che la gente si aspettasse un uomo sulla trentina, che indossa una giacca di tweed con toppe sui gomiti», ha detto Olivia Swarthout, una data scientist ventitreenne che vive e lavora a Londra dopo aver studiato Statistica all’Università di Glasgow, in Scozia. Invece, è solo una ragazza che si è accorta del fatto che gli artisti medievali erano molto divertenti sfogliando i manoscritti medievali che si trovano nella Mitchell Library di Glasgow. «Stavo cercando una via di fuga dai compiti tecnici e matematici che dovevo completare, quindi ho deciso di prendermi una pausa e sfogliare alcuni manoscritti medievali, per mettere un po’ in ordine i pensieri. Inizialmente non pensavo di farci nulla, ma poi mi sono persa nell’arte», ha raccontato.

Ogni settimana, Swarthout dedica qualche ora a cercare nuovi contenuti interessanti all’interno degli archivi digitali di alcune delle principali istituzioni del mondo: la sua preferita è la collezione della British Library di Londra, perché permette di fare ricerche partendo da parole chiave, ma utilizza molto anche gli archivi del Getty Museum di Los Angeles, la Morgan Library di New York e la Biblioteca nazionale di Francia.

Tra i soggetti selezionati ce n’è qualcuno che gli appassionati di storia medievale conoscono bene. Per esempio, su @weirdmedieval è facile trovare dipinti di lumache impegnate in ogni sorta di attività. Alcune salgono scale a pioli o trainano carretti, ma nella maggior parte dei casi le lumache sono raffigurate come nemici da combattere.

È un tema ricorrente nell’arte medievale di tutta Europa, che da anni confonde gli studiosi. Secondo alcuni, le lumache rappresentano i longobardi, un popolo che durante l’alto medioevo veniva spesso accusato di tradimento, usura e «comportamento poco cavalleresco in generale». Secondo altri, potrebbe essere un richiamo all’inevitabilità della morte, a partire da un salmo della Bibbia che recita: «Come una lumaca che si scioglie in melma, saranno portati via; come un bambino nato morto, non vedranno il sole». Altri ancora pensano che quella di un cavaliere pesantemente armato che affronta una piccola lumaca possa essere semplicemente un’immagine molto divertente per il senso dell’umorismo dell’epoca.

Oltre all’onnipresenza delle lumache – che vengono dipinte anche ibridate con altri animali, come galli e cervi – Swarthout ama molto condividere dipinti di animali che non assomigliano per nulla al loro corrispettivo nel mondo reale, tra cui un pipistrello con un bizzarro copricapo, un uccello ricoperto di occhi e tantissimi strani leoni. Anche il motivo per cui artisti dell’epoca disegnassero animali tanto approssimativi è un tema di dibattito tra gli esperti: i leoni, per esempio, erano presenti in diverse corti medievali, quindi è particolarmente bizzarro che così tanti artisti non fossero capaci di rappresentarli in modo credibile.

Ad aver fatto davvero la fortuna del profilo, però, è il senso dell’umorismo di Swarthout, che spesso scrive didascalie fantasiose per descrivere i soggetti che trova negli archivi. Così, un’opera che ritrae una donna intenta a uccidere un uomo che dorme (probabilmente in riferimento all’episodio biblico di Giuditta e Oloferne) viene pubblicata con la didascalia “divorzio, Francia, quindicesimo secolo”, mentre la scena di un demone che imbocca a forza un signore diventa “ora di cena, Francia, quattordicesimo secolo”.

«Ero su Tumblr nel periodo d’oro, dal 2012 al 2016, quando era un posto assolutamente folle: niente adulti, niente brand, solo un gruppo di adolescenti che condividevano le proprie ossessioni a un livello malsano. Quella è stata una parte importante della mia educazione e del mio senso dell’umorismo», ha raccontato Swarthout. La sua opera di curatela di «strani tizi medievali», spiega, proviene anche da una nostalgia verso un’altra èra di internet – quella degli «angolini online che avevano un’aria più isolata e autosufficiente».