La ministra dell’Interno britannica non vede l’ora di mandare i richiedenti asilo in Ruanda

Suella Braverman ha detto che una prima pagina del Telegraph con un aereo che decolla per il Ruanda sarebbe il suo sogno

La ministra dell'Interno britannica Suella Braverman (AP Photo/Frank Augstein)
La ministra dell'Interno britannica Suella Braverman (AP Photo/Frank Augstein)

Martedì la ministra dell’Interno britannica, Suella Braverman, ha detto che il suo «sogno» è mettere in pratica la controversa e criticata politica migratoria adottata dal governo conservatore di Boris Johnson che prevede che il Regno Unito costringa alcuni migranti richiedenti asilo a lasciare il paese e ad andare in aereo in Ruanda. L’accordo firmato tra i governi dei due paesi prevede che il Regno Unito paghi il Ruanda per prendere in carico i migranti entrati illegalmente in territorio britannico per tutto il tempo necessario per decidere se dare loro lo status di rifugiati. Prevede anche che gli stessi migranti rimangano in Ruanda nel caso in cui la loro richiesta di asilo venga accettata. In sostanza nemmeno a chi verrà riconosciuto il diritto d’asilo sarà permesso tornare nel Regno Unito. Nel corso di una convention del Partito Conservatore a Birmingham, in Inghilterra, Braverman ha parlato così di questa politica:

«Mi piacerebbe vedere una prima pagina del Telegraph con un aereo che decolla per il Ruanda, questo è il mio sogno, è la mia ossessione»

Braverman ha 42 anni ed è ministra dell’Interno da inizio settembre, quando si è insediato il nuovo governo guidato da Liz Truss. A luglio si era candidata per sostituire Boris Johnson come leader dei Conservatori, e di conseguenza come prima ministra, ma era stata eliminata al secondo giro delle primarie. Come già per l’ex ministra dell’Interno Priti Patel, figlia di immigrati indiani, anche la posizione di Braverman sui migranti e sui trasferimenti in Ruanda è piuttosto controversa per via della sua storia personale: è nata infatti in Inghilterra da genitori emigrati da Kenya e Mauritius.

Finora, però, i trasferimenti dei migranti in Ruanda non sono mai stati messi in pratica. Il primo volo che avrebbe dovuto mandare i migranti in Ruanda, previsto per il 14 giugno, era stato bloccato in seguito a una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo. La Corte aveva stabilito che uno dei richiedenti asilo che avrebbero dovuto essere trasferiti, un uomo fuggito dall’Iraq, avrebbe subìto un’irreparabile violazione dei propri diritti se fosse stato portato in Ruanda. Da allora non sono stati fatti nuovi tentativi, anche per via di alcuni procedimenti legali ancora in corso su cui dovrà esprimersi l’Alta corte di giustizia del Regno Unito.

La nuova prima ministra Liz Truss ha detto che si impegnerà per continuare la politica di Johnson per contrastare l’immigrazione e farà in modo di mettere in pratica il trasferimento dei richiedenti asilo in Ruanda. Ha anche detto che Braverman riuscirà ad assicurarsi «che nessun giudice europeo possa prevalere su di noi». Nel suo intervento alla convention di Birmingham, Braverman ha specificato però che difficilmente questo potrà accadere prima della fine dell’anno, per via delle dispute legali in corso.

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