Anche la pesca sportiva ha il suo scandalo
Un video che mostra una coppia di pescatori professionisti scoperta a barare sta attirando grande interesse e conduce inevitabilmente ad altri sospetti
In un periodo in cui vengono raccontati i presunti imbrogli e le relative accuse tra giocatori ai più alti livelli internazionali del gioco degli scacchi, anche una realtà per alcuni aspetti simile come la pesca sportiva è alle prese con uno scandalo recente che probabilmente non si esaurirà in breve tempo.
La pacifica e all’apparenza rilassante disciplina della pesca sportiva, che deriva da una delle più antiche attività dell’uomo e per questo è diffusa ampiamente in tutto il mondo, è stata agitata da quanto è successo a inizio ottobre in un torneo sulla sponda statunitense del lago Erie, che bagna le città di Detroit, Cleveland e Buffalo.
Il torneo si svolgeva in barca, al largo di Cleveland, e per la quarta edizione di fila il primo premio di circa 30 mila dollari sembrava destinato alla coppia formata da Jacob Runyan e Chase Cominsky, due pescatori sportivi noti per le loro frequenti vittorie in quella regione del Nord America.
In fase di verifica, però, il direttore del torneo Jason Fischer, peraltro sergente di polizia, si è insospettito. Il New York Times ha scritto che si aspettava che i cinque walleye (o sander vitreus) pescati da Runyan e Cominsky pesassero non più di dieci chili, e non quindici come mostrava la bilancia. Fischer ha quindi maneggiato uno dei walleye pescati dalla coppia e nel farlo ha sentito qualcosa all’interno dello stomaco: dopo averlo aperto si è trovato in mano un piombo da pesca.
Serious Controversy in Pro fishing tournament as multiple-time winners caught stuffing lead weights and other fish filets in their fish to have the heaviest catch to win hundreds of thousands in prizes. pic.twitter.com/Sxqeo2XC0K
— Billy 🏈 (@Billyhottakes) October 1, 2022
Le reazioni sono state riprese in un video che da sabato sta circolando molto online. Si vede Fischer e altri partecipanti che dopo la scoperta urlano qualsiasi cosa contro uno dei due, che rimane fermo senza dire nulla. Poi i presenti controllano anche gli altri pesci pescati, tutti riempiti con piombi o addirittura pezzi di altri pesci inseriti per aumentarne il peso e quindi vincere il primo premio.
In questi giorni la vicenda sta trovando spazio anche nei grandi giornali americani, perché si scopre un mondo che i non appassionati non conoscevano e perché conduce inevitabilmente ad altri sospetti, come ha detto un esperto di pesca sportiva, sempre al New York Times: «Negli ultimi anni la tecnologia e l’aumento dei premi ha reso la pesca sportiva ancora più competitiva, e quindi anche più incline agli imbrogli».
Fischer, per esempio, ha spiegato che Runyan e Cominsky si erano sottoposti in precedenza ad analisi di stress vocale e test del poligrafo, metodi usati nella scienza forense per individuare comportamenti sospetti e inconsueti, divenuti quasi una prassi a quei livelli della pesca sportiva. I due erano stati inoltre controllati di persona dai giudici durante una delle precedenti edizioni del torneo sul lago Erie. «Se sono stati in grado di superare tutti questi controlli, sono molto bravi a ingannare le persone» ha detto uno degli esperti contattati dal New York Times.
Runyan e Cominsky non si sono fatti sentire da quando sono stati invitati a lasciare il torneo e segnalati alle autorità locali, che ora stanno indagando. Nell’ambiente della pesca sportiva, questo scandalo ha provocato grande interesse e molte domande. Per alcuni è una “macchia” per la disciplina: quello che è successo a Cleveland non è una novità assoluta e altri casi simili sono successi anche altrove, ma non c’era mai stata così tanta attenzione. Per altri invece potrebbe essere un fatto a suo modo positivo, in grado di prevenire altri imbrogli, soltanto come deterrente o come occasione per migliorare regolamenti e controlli.
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