• Mondo
  • Venerdì 30 settembre 2022

La più grave escalation dall’inizio della guerra, dice la NATO

Jens Stoltenberg ha commentato l'annessione delle quattro regioni ucraine alla Russia, ufficializzata da Putin dopo un referendum illegale

Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg durante la conferenza stampa, al quartier generale dell'alleanza a Bruxelles (AP Photo/Olivier Matthys)
Il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg durante la conferenza stampa, al quartier generale dell'alleanza a Bruxelles (AP Photo/Olivier Matthys)

Venerdì sera durante una conferenza stampa il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg ha commentato l’annessione delle quattro regioni ucraine attuata dalla Russia attraverso il farsesco e illegale referendum dei giorni scorsi: Stoltenberg ha definito l’annessione e le ultime mosse del presidente russo Vladimir Putin «la più grave escalation» della guerra in corso dal suo inizio. Ha detto:

Putin ha mobilitato altre centinaia di migliaia di truppe, si è impegnato in un irresponsabile gioco di sciabole nucleari e ora ha annesso illegalmente altri pezzi di territorio ucraino. Tutto ciò rappresenta la più grave escalation dall’inizio della guerra.

Nel suo discorso Stoltenberg ha definito i referendum «illegali e illegittimi» e li ha descritti come «il più grande tentativo di annessione di un territorio europeo con la forza dalla Seconda guerra mondiale». Stoltenberg ha poi ribadito «l’incrollabile sostegno» della NATO all’indipendenza, alla sovranità e all’integrità territoriale dell’Ucraina, aggiungendo che questo sostegno non verrà messo in discussione dalle azioni di Putin.

Putin ha ufficializzato l’annessione delle quattro regioni ucraine oggi in un discorso tenuto al Cremlino, dicendosi pronto a «proteggere» con tutte le forze e i mezzi possibili le quattro regioni in cui è stato fatto il cosiddetto referendum: Donetsk, Luhansk, Zaporizhzhia e Kherson. In risposta all’annuncio di Putin, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha presentato richiesta formale per l’ingresso dell’Ucraina nella NATO.

I due eventi sono considerati per diverse ragioni piuttosto rilevanti, anche se non è ancora chiaro se e come potrebbero influenzare il corso della guerra. L’annessione delle regioni ucraine può dare a Putin una giustificazione per far passare una guerra di aggressione come un’operazione di difesa dei territori appena annessi. La richiesta dell’Ucraina di aderire alla NATO, invece, ha per ora un’importanza più che altro simbolica: entrare nell’alleanza è un processo lungo e complesso, e non sembra esserci alcuna volontà di far aderire davvero l’Ucraina, soprattutto in un momento del genere.

Lo ha suggerito anche lo stesso Stoltenberg nel corso della sua conferenza stampa, quando ha detto che «la NATO non è una parte coinvolta nel conflitto» in corso. Le cose sarebbero molto diverse se l’Ucraina aderisse all’alleanza, dato che l’articolo 5 del trattato della NATO prevede l’obbligo di mutuo soccorso fra i paesi membri dell’alleanza in caso di attacco.

Stoltenberg ha anche ricordato che perché un paese aderisca alla NATO è necessario il consenso di tutti i membri, e ha aggiunto che l’obiettivo principale dell’alleanza adesso è continuare a sostenere l’Ucraina nella sua campagna di difesa dall’aggressione russa.

– Leggi anche: Come si entra nella NATO