• Scienza
  • Mercoledì 28 settembre 2022

Cosa bisogna fare durante un’alluvione per stare più al sicuro

Come nel caso dei terremoti esistono delle buone pratiche da seguire, indicate dalla Protezione Civile

Una strada di Senigallia, in provincia di Ancona, il 3 maggio 2014 (LaPresse - Angelo Emma )
Una strada di Senigallia, in provincia di Ancona, il 3 maggio 2014 (LaPresse - Angelo Emma )
Caricamento player

L’Italia è un paese ad alto rischio sismico e la maggior parte delle persone sa cosa deve fare in caso di terremoto per cercare di mettersi al sicuro, cose come ripararsi sotto il vano di una porta in un muro portante. L’Italia è anche un paese pieno di zone ad alto rischio idrogeologico, dove cioè possono capitare alluvioni, peraltro favorite in frequenza e intensità dal cambiamento climatico, ma le pratiche di sicurezza da seguire in questo caso sono molto meno note.

La Protezione Civile le raccoglie nel sito della campagna “Io non rischio”, che dà anche altre informazioni utili. Prima di un’alluvione, cioè quando viene diramata un’allerta, è bene:

– Tenersi informati sulle situazioni di pericolo previste sul territorio e sulle misure adottate dal proprio comune.

– Non dormire nei piani seminterrati ed evitare di soggiornarvi.

– Proteggere i locali che si trovano al piano strada e chiudere le porte di cantine, seminterrati o garage solo se non espone a pericoli.

– Se si ha bisogno di spostarsi, valutare prima il percorso ed evitare le zone allagabili.

– Valutare bene se mettere al sicuro l’automobile o altri beni: può essere pericoloso.

– Condividere quello che si sa sull’allerta e sui comportamenti corretti. Verificare che le scuole dei propri figli siano informate dell’allerta in corso e pronte ad attivare il proprio piano di emergenza.

Invece durante l’alluvione i comportamenti da seguire cambiano a seconda di dove ci si trova. Se si è in un luogo chiuso le indicazioni sono:

– Non scendere in cantine, seminterrati o garage per mettere al sicuro i beni.

– Non uscire assolutamente per mettere al sicuro l’automobile.

– Se ci si trova in un locale seminterrato o al piano terra, salire ai piani superiori.

– Evitare l’ascensore: si può bloccare.

– Aiutare gli anziani e le persone con disabilità che si trovano nell’edificio.

– Chiudere il gas e disattivare l’impianto elettrico.

– Non toccare impianti e apparecchi elettrici con mani o piedi bagnati.

– Non bere acqua dal rubinetto: potrebbe essere contaminata.

Se invece si è all’aperto:

– Allontanarsi dalla zona allagata: per la velocità con cui scorre l’acqua, anche pochi centimetri potrebbero causare una caduta.

– Raggiungere rapidamente l’area vicina più elevata, o salire ai piani superiori di un edificio, evitando di dirigersi verso pendii o scarpate artificiali che potrebbero franare.

– Fare attenzione a dove si cammina: potrebbero esserci voragini, buche o tombini aperti.

– Evitare di utilizzare l’automobile. Anche pochi centimetri d’acqua potrebbero far perdere il controllo del veicolo o causarne lo spegnimento: si rischia di rimanere intrappolati.

– Evitare sottopassi, argini, ponti: sostare o transitare in questi luoghi può essere molto pericoloso.

Infine in generale è bene:

– Limitare l’uso del cellulare: tenere libere le linee facilita i soccorsi.

– Seguire le indicazioni fornite dalle autorità.

Tutte le persone dovrebbero conoscere queste indicazioni, a prescindere dal territorio in cui abitano. Paola Salvati dell’Istituto di ricerca per la protezione idrogeologica del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR-IRPI) ha spiegato che spesso le persone che muoiono durante un’alluvione non sono residenti nella zona alluvionata, ma ci si trovano di passaggio: sono meno in grado di riconoscere i rischi e non sanno quale sia la cosa migliore da fare.

Anche chi vive in città dove non ci sono fiumi dovrebbe essere informato perché piogge molto intense possono causare un’inondazione anche in assenza di corsi d’acqua, dato che l’asfalto rende il suolo impermeabile e può succedere che l’acqua fuoriesca dal sistema fognario e dalle metropolitane.

– Leggi anche: Si possono prevenire i danni da alluvioni?