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  • Giovedì 22 settembre 2022

Il più grosso scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina dall’inizio della guerra

Ha coinvolto circa 300 persone tra ucraini, russi e combattenti stranieri: per il momento in cui è arrivato ha sorpreso un po' tutti

Alcuni dei soldati ucraini liberati nello scambio di prigionieri (Ukrainian Security service Press Office via AP)
Alcuni dei soldati ucraini liberati nello scambio di prigionieri (Ukrainian Security service Press Office via AP)
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Mercoledì c’è stato uno scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina, il più grosso dall’inizio della guerra: ha coinvolto circa 300 persone tra cui ucraini, russi e dieci combattenti stranieri che si erano uniti all’esercito ucraino.

Il tempismo di questo scambio è stato visto come molto sorprendente, dal momento che gli sforzi militari dei due eserciti sembrano invece intensificarsi in questa fase della guerra: dopo le recenti importanti vittorie ottenute dall’Ucraina nel nord-est del paese, mercoledì il presidente russo Vladimir Putin ha annunciato una “mobilitazione parziale” in Russia.

Tra i prigionieri scambiati ci sono 215 ucraini, la maggior parte dei quali erano soldati che nei primi mesi della guerra combatterono per difendere Mariupol, città portuale nel sud del paese a lungo assediata dai russi. In cambio l’Ucraina ha liberato 55 russi e ucraini filorussi: tra questi anche Viktor Medvedchuk, un politico ucraino a capo di un partito filorusso considerato uno dei maggiori alleati di Putin in Ucraina. Se non fosse stato liberato, avrebbe dovuto affrontare l’accusa di tradimento.

Alcuni dei soldati ucraini liberati dalla Russia (Ukrainian Security service Press Office via AP)

Per il momento la Russia non ha commentato lo scambio di prigionieri, mentre il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che si tratta «chiaramente di una vittoria» per il suo paese e ha ringraziato il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, che ha mediato in una lunga trattativa per arrivare all’accordo.

Tra gli ucraini liberati ci sono cinque comandanti che resteranno in Turchia fino alla fine della guerra: Zelensky ha detto che è stato particolarmente difficile assicurare anche la loro liberazione. Uno di loro è il luogotenente colonnello Denys Prokopenko,
comandante del controverso Battaglione Azov, una milizia incorporata nell’esercito ucraino che ha posizioni esplicitamente neonaziste.

Nello scambio di prigionieri sono stati coinvolti anche dieci combattenti stranieri che si erano uniti all’esercito ucraino nei mesi scorsi: a questa trattativa ha contribuito l’Arabia Saudita, dove le dieci persone sono state fatte arrivare mercoledì sera in aereo. Sono cinque cittadini britannici, due americani, un croato, un marocchino e uno svedese.