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  • Giovedì 8 settembre 2022

Il debutto del rigorosissimo fuorigioco semi-automatico

Nelle prime partite di Champions League ha già dimostrato la sua totale intransigenza, da alcuni ritenuta eccessiva

Il fuorigioco millimetrico di Jonathan Tah in Bruges-Bayer Leverkusen
Il fuorigioco millimetrico di Jonathan Tah in Bruges-Bayer Leverkusen
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Il sistema tecnologico introdotto di recente nel calcio ad alti livelli, il cosiddetto fuorigioco semi-automatico, ha esordito questa settimana nella prima giornata dei gironi di Champions League. È una tecnologia ancora in fase di sperimentazione e in questa stagione verrà utilizzata soltanto in alcune competizioni: in Champions League e ai prossimi Mondiali invernali in Qatar.

Tramite un sistema incrociato di telecamere e sensori inseriti all’interno dei palloni, dovrebbe rendere più veloci e precisi i giudizi arbitrali ed eliminare ogni dubbio, come già successo con la goal-line technology, il sistema che determina se un pallone ha varcato o meno la linea di porta (fin qui infallibile).

Nelle partite di Champions League giocate questa settimana, il fuorigioco semi-automatico ha mostrato subito la sua totale intransigenza, da alcuni ritenuta eccessiva. L’intervento più significativo si è visto durante Bruges-Bayer Leverkusen, quando il gol del pareggio del Leverkusen è stato annullato per la posizione irregolare di un giocatore tedesco: non quello che ha poi segnato, ma uno che ha partecipato attivamente all’azione da gol. Solo che il giocatore in questione aveva in fuorigioco la punta di un piede.

Il fuorigioco di Jonathan Tah (in rosso) in Bruges-Bayer Leverkusen

Il primo intervento del fuorigioco semi-automatico si era visto martedì durante Borussia Dortmund-Copenaghen. In quel caso il gol era stato annullato al danese Rasmus Falk, finito in fuorigioco con il ginocchio. Queste due decisioni, per quanto corrette e in ogni caso dipendenti dai giudizi finali dati dagli arbitri in campo, stanno alimentando le discussioni su un vecchio concetto, la cosiddetta “tolleranza”.

Da regolamento un calciatore è in posizione di fuorigioco quando una qualsiasi parte del suo corpo, a eccezione di braccia e mani, si trova nella metà campo avversaria e, in situazione di gioco attiva, è più vicina alla linea di porta avversaria sia rispetto al pallone che al penultimo giocatore avversario. C’è chi ritiene però che avere una minima porzione del corpo, come appunto la punta del piede, oltre la linea del penultimo avversario in campo non dia nessun vantaggio concreto, e che quindi dovrebbe essere previsto un margine di tolleranza affinché venga fischiato il fuorigioco soltanto se una parte rilevante del corpo si trovi oltre la linea.

Per introdurre una soglia di tolleranza, però, è necessario intervenire direttamente nel regolamento del calcio. In passato se ne è parlato spesso, e anche il presidente della UEFA Aleksander Čeferin aveva auspicato una modifica alla regola, che però dipende soltanto dall’IFAB (International Football Association Board), antica associazione internazionale indipendente sia dalla UEFA che dalla FIFA. Nel 2020 l’IFAB aveva annunciato una revisione della regola del fuorigioco, ma finora non è ancora stata presentata nessuna proposta.

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