«Sono come un razzo che ha compiuto la sua missione»

Lo ha detto l'ex primo ministro britannico Boris Johnson, nel suo ultimo discorso prima di lasciare Downing Street

(Dan Kitwood/Getty Images)
(Dan Kitwood/Getty Images)

Martedì l’ex primo ministro britannico Boris Johnson ha tenuto un ultimo discorso prima di lasciare la residenza ufficiale del capo di governo di Downing Street, a Londra. Parlando di ciò che farà in futuro ha detto:

«Sono come un razzo ausiliario che ha compiuto la sua missione, e ora rientrerò dolcemente nell’atmosfera e cadrò in modo invisibile in qualche angolo remoto e oscuro del Pacifico».

Con la battuta Johnson si riferiva ai razzi che servono a lanciare veicoli nello spazio e che tornano a Terra quando la loro spinta propulsiva è terminata.

Johnson aveva annunciato le proprie dimissioni lo scorso luglio a causa delle forti pressioni provenienti dall’opposizione e dai membri del suo stesso Partito Conservatore. Nei mesi precedenti si erano susseguiti scandali legati alle feste private organizzate nella residenza del primo ministro in violazione delle restrizioni in vigore durante i lockdown. Ha però lasciato ufficialmente l’incarico solo lunedì, dopo che il partito ha eletto al suo posto Liz Truss, ministra degli Esteri uscente.

Subito dopo la battuta sul razzo Johnson ha citato un politico dell’antica Roma, dicendo: «Come Cincinnato tornerò al mio aratro». Johnson è laureato in lettere classiche a Oxford e spesso nei suoi discorsi aveva fatto riferimenti alla storia e alla letteratura greche e latine. In questo caso a Lucio Quinzio Cincinnato, console durante l’età repubblicana dell’antica Roma.

Cincinnato è noto perché nel 458 a.C., in un momento di grave crisi per la repubblica e con una complicata guerra in corso contro gli Equi, un antico popolo italico, venne nominato dictator. Rispetto all’attuale significato dispregiativo del termine “dittatore”, “dictator” aveva un’accezione neutra: indicava un incarico politico che prevedeva l’assunzione di pieni poteri per un tempo limitato, in situazioni particolarmente critiche.

Così fu per Cincinnato, che in 16 giorni di dittatura sconfisse gli Equi nella battaglia del Monte Algido: dopodiché rinunciò alla carica di dittatore, si ritirò dalla vita politica e si dedicò alla vita rurale («l’aratro» citato da Johnson). Il fatto che avesse rinunciato al potere dopo così poco tempo ha reso nel tempo la figura di Cincinnato un esempio di correttezza morale in politica. Ad ogni modo pochi anni dopo, nel 439 a.C., Cincinnato venne nominato per una seconda volta dittatore, per gestire un’altra complicata situazione politica. Morì nel 430 a.C.