Su TikTok vanno forte gli audio meme

Sono solitamente brevi frasi che funzionano per molti contesti: come sempre, è molto difficile capire perché alcuni diventano virali

(Teen Titans Go!)
(Teen Titans Go!)
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Giusto cinque anni fa il New York Times pubblicò un articolo che paragonava i video senza audio allora molto in voga su social come Facebook e Instagram con il cinema muto. «Viviamo nell’età dell’oro dei video senza audio», scrisse la giornalista Amanda Hess. Ora, invece, con la diffusione di TikTok – il social network cinese per la condivisione di brevi video, popolarissimo soprattutto tra gli adolescenti ma non solo – sta succedendo il contrario. In molti casi, infatti, l’audio non solo è imprescindibile per quei video (e per quelli dei molto simili reel di Instagram), ma è addirittura la parte più importante e riconoscibile che in alcuni casi contribuisce a renderli virali.

Succede con canzoni più o meno famose (che in questo caso lo diventano proprio grazie a TikTok), ma è ancora più notevole il fatto che succeda con brevi suoni o frasi canticchiate o anche solo parlate. Frasi che poi, sempre restando invariate, si adattano a video di volta in volta diversi e viaggiano da un profilo all’altro diventando la “ragione” principale di quei video, quella attorno alla quale sono pensati e realizzati. In altre parole diventano, come ha scritto Charlotte Shane sul New York Times, “audio meme”.

La rilevanza della componente sonora su TikTok è ben nota e raccontata da tempo, e in parte conseguente al fatto che nel 2018 TikTok inglobò Musical.ly, un social network cinese per fare brevi video in cui ballare o cantare in playback su canzoni famose, che era arrivato ad avere circa 100 milioni di iscritti, molti dei quali negli Stati Uniti.

Già Musical.ly prevedeva infatti la possibilità – che oggi è presente sia su TikTok che su Instagram – di vedere e ascoltare l’audio di un determinato video e riusarlo per fare un nuovo video, un po’ come si fa con i “filtri”. «TikTok non ha inventato l’audio meme» ha scritto Shane «ma la sua comoda interfaccia lo ha affinato, e la piattaforma, che di recente ha messo fine alla sequenza di 15 anni in cui Google è stato il sito più visitato al mondo, non sarebbe niente se non avesse i suoni».

Per raccontare con un esempio pratico come un semplice contenuto audio possa diventare un meme replicato in centinaia di migliaia di video, Shane ha raccontato la storia dell’americano Chris Gleason, che iniziò a usare TikTok a fine 2019, e che un giorno – dopo che i suoi video venivano in genere visti da poche migliaia di utenti – fece un semplice video il cui testo di commento diceva: «io che mi chiedo se devo o non devo fare un finto profilo solo per commentare i miei video». Nel video, Gleason riprende da due inquadrature diverse questa sorta di dialogo interiore, e la parte audio dice:

– Nessuno lo scoprirà
– Lo scopriranno
– Come potrebbero?

@eucharistina

me debating myself on whether or not i should make a fake account just to post comments on my videos #comedy #reality #kuwtk #drama #fyp #foryou

♬ how would they know bad girls club – Chris Gleason

Come sottofondo alle sue parole Gleason scelse “Primal Fear”, una canzone del 2011 che trovò cercando una traccia strumentale di quelle usate come sottofondo in certi reality show e che ha beneficiato a sua volta del successo che ebbe poi quell’audio meme.

Il video di Gleason è stato visto, da allora, oltre 14 milioni di volte, ma ben maggiore è stata la diffusione dell’audio meme composto dalle sue parole e dal sottofondo musicale: è stato usato in almeno 335mila video, alcuni dei quali con milioni di visualizzazioni.

@pizza_4_me

When you’re hungry at work! #itsajoke #pizza #foodie #fypage #rectanglepizzaforlife

♬ how would they know bad girls club – Chris Gleason

È sempre difficile e spesso impossibile provare a capire o spiegare come e perché qualcosa diventa virale su internet e in particolare su TikTok. Nel caso del video di Gleason l’efficacia sta, almeno in parte, nell’intonazione con cui sono dette le parole e nel fatto che si possano adattare a situazioni tra loro piuttosto diverse, tutte accomunate però dall’avere qualcosa di nuovo o di segreto da celare o rivelare solo a qualcuno.

Nonostante 14 milioni di visualizzazioni, Gleason – che ora lavora a New York nella pubblicità e che su TikTok è seguito solo da 135mila utenti – ha detto al New York Times di non considerarsi famoso ma di avere invece «una voce famosa».

Tra i molti esempi possibili di audio meme Shane ne cita uno usato soprattutto nei video in cui si balla (e che è una traccia vocale di accompagnamento alla canzone “Love Nwantiti”), uno che è una frase canticchiata indirizzata a un gatto e uno che è fatto solo di suoni.

@joeando

just can’t say no 🥰 @niamhadkins

♬ WHY IS EVERYONE USING THIS – .

Anche in virtù della velocità con cui vecchi meme passano e nuovi meme arrivano, il modo più semplice per curiosare tra gli audio meme è però usare un po’ TikTok e, dopo averne sentito uno in un video, andare sulle note musicali e vedere come e in quanti video è stato usato. Per ogni audio, inoltre, il primo visibile è quello “originale”.

Partendo per esempio da un video come questo:

@chiaraferragni

REFRESHING

♬ original sound – user33851135941

Si può andare a vedere che ci sono non meno di 471mila video con lo stesso suono e che l’originale è questo, che arriva dalla serie animata Teen Titans Go!.

https://www.tiktok.com/@kingmartin_cyn.v2/video/7066801658369510703?is_copy_url=1&is_from_webapp=v1

Le strade con cui certi piccoli spezzoni sonori possono diventare audio meme sono quindi tante e varie, con la particolarità che, così come succede con i meme, chi li usa probabilmente non ne sa l’origine. Rispetto però a certi meme visuali, che comunque richiedono un minimo di tempo e competenze grafiche per essere rielaborati, i meme audio hanno il vantaggio di essere davvero immediati: basta infatti vedere un video, sceglierne l’audio e subito dopo riusarlo per un proprio video.

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