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  • Martedì 16 agosto 2022

La storia dietro a questo murale a Berlino

È uno dei più famosi tra quelli dipinti sui resti del Muro: il suo autore, Dmitri Vrubel, è morto domenica

Il murale del bacio fra Breznev e Honecker a Berlino (Photo by Carsten Koall/Getty Images)
Il murale del bacio fra Breznev e Honecker a Berlino (Photo by Carsten Koall/Getty Images)
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Il dipinto “Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte”, è uno dei murales più noti e fotografati fra quelli realizzati sui resti del Muro di Berlino. Rappresenta il famoso bacio fra Leonid Breznev ed Erich Honecker del 1979, all’epoca rispettivamente presidenti dell’Unione Sovietica e della Germania dell’Est. Fu realizzato nel 1990, dopo la caduta del Muro, dall’artista russo Dmitri Vrubel, morto domenica a 62 anni per complicazioni cardiache dopo aver contratto il coronavirus.

Vrubel era nato a Mosca nel 1960. Era discendente del celebre pittore modernista Michail Vrubel e membro dell’Unione degli Artisti dell’URSS dal 1983, benché non avesse finito la scuola d’arte. Si era trasferito a Berlino nel 1990: lì aveva realizzato l’opera che lo avrebbe reso famoso, ispirandosi all’altrettanto nota fotografia scattata da Regis Bossu nel 1979.

Il murale è alto poco più di tre metri e mezzo e largo cinque, ed è realizzato sulla parte del muro oggi conosciuta come East Side Gallery, la frazione più lunga del muro ancora conservata a Berlino, lungo il fiume Sprea, sulla Mühlenstrasse. Qui fra gli oltre cento dipinti originali il bacio fra Breznev e Honecker resta fra i più ricercati e fotografati, tanto che nel 2009, all’interno di un’opera di restauro, il vecchio dipinto danneggiato dal tempo e da atti di vandalismo (scritte, incisioni) fu distrutto e Dmitri Vrubel fu chiamato a ridipingerlo, realizzandolo con colori più accesi.

Dmitri Vrubel posa davanti al murale che sta ridipingendo nel 2009 (Photo by Sean Gallup/Getty Images)

Vrubel ha raccontato in passato di aver visto per la prima volta la foto del bacio del fotografo Bossu qualche anno prima del suo trasferimento in Germania, quando la Repubblica Democratica Tedesca (DDR, la Germania dell’Est) era ancora solida e la separazione fra le due parti di Berlino rigidamente controllata. Era stata un’amica conosciuta a Parigi a portargliela a Mosca e la foto lo aveva subito colpito, ispirandolo. Aveva realizzato alcuni bozzetti del futuro dipinto.

La foto era stata scattata il 4 ottobre 1979, in occasione delle celebrazioni per il trentennale della nascita della DDR. L’allora segretario generale del Comitato centrale del partito comunista sovietico era stato ospite della Repubblica Democratica Tedesca e aveva firmato alcuni trattati che garantivano alla Germania Est petrolio, gas e attrezzature nucleare in cambio di navi, macchinari per la produzione di utensili e materiali chimici.

L’accordo, al termine delle celebrazioni, fu suggellato dal tipico “bacio fraterno socialista”, diventato piuttosto abituale ai tempi di Breznev e simbolo della forza del legame fra i due paesi. La foto di Bossu che mostrava il bacio divenne presto famosa.

Nel 1990, quando in seguito al crollo del Muro di Berlino e al dissolvimento delle strutture di potere della DDR vari artisti furono chiamati a decorare la East Side Gallery, Vrubel dipinse piuttosto fedelmente quell’immagine, con l’unica modifica dell’assenza degli occhiali di Breznev. Ci aggiunse la scritta, in cirillico e tedesco, “Dio mio, aiutami a sopravvivere a questo bacio della morte”, che dava al bacio tutto un altro significato, in particolare in quel contesto.

Vrubel nell’aprile del 1990 era stato invitato a Berlino Est per una prima retrospettiva sulle avanguardie sovietiche, ma arrivato in città trovò una situazione piuttosto caotica in cui, ha raccontato in un’intervista a Kommersant Weekend tradotta dal Calvert Journal, una «ragazza scozzese concedeva gli spazi del muro da dipingere e faceva firmare contratti con cui gli artisti cedevano ogni diritto». Tornato brevemente a Mosca, Vrubel aveva raccontato della sua opera: «Mi dissero tutti che ero un idiota, che quel muro sarebbe stato tirato giù nel giro di qualche settimana e che se proprio volevo dipingere dei murales, era meglio farlo a Mosca».

Il murale sulla East Side Gallery (AP Photo/Pavel Golovkin)

Non andò così. In seguito e anche in tempi recenti il dipinto di Vrubel e la foto di Bossu hanno ispirato molti altri murales, oltre che una campagna pubblicitaria. Molti rappresentano vari leader o personaggi pubblici baciarsi allo stesso modo: Donald Trump e Vladimir Putin, e in Italia Luigi Di Maio e Matteo Salvini sono alcuni dei protagonisti delle repliche del murale di Berlino.

Poco dopo la realizzazione del murale, Vrubel si era trasferito definitivamente a Berlino, dove negli ultimi anni era diventato attivista nel Partito Pirata. Con la moglie Viktoria Timofeyeva nel 2001 aveva realizzato un calendario in edizione limitata intitolato “I 12 stati d’animo di Putin”, con dodici ritratti di dodici diverse espressioni del presidente russo, che aveva avuto un buon successo.

Il 14 luglio la moglie aveva postato sui social media una fotografia di Vrubel ricoverato in ospedale, raccontando come dopo essersi ammalato di Covid-19 il marito avesse sofferto di gravi problemi di cuore.