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  • Martedì 26 luglio 2022

La femmina di tricheco che sta attirando l’attenzione di Oslo

Pesa 700 chili e da diversi giorni affonda barche salendoci a bordo per riposarsi: sembra sia entrata nel fiordo per errore

(Euronews, YouTube)
(Euronews, YouTube)
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Freya è una femmina di tricheco che pesa circa 700 chili e da una decina di giorni è diventata l’attrazione principale della baia di Frognerkilen, nel fiordo di Oslo, a ovest della capitale norvegese. Nei mesi scorsi era stata vista in Scozia, nei Paesi Bassi e in Danimarca, e infine si era stabilita nel porto di Kragerø, circa 200 chilometri a sud di Oslo: sia a Kragerø che nel porto in cui si trova attualmente, Freya si è fatta notare per aver affondato le barche e i gommoni su cui era salita per riposarsi, con comprensibili lamentele da parte dei proprietari, ma soprattutto per i tentativi buffi e goffi con cui si impegna per farlo, attirando l’attenzione di decine di curiosi.

Freya è stata chiamata così in onore della dea dell’amore, della bellezza e della guerra, secondo la mitologia norrena. Da quando è arrivata a Kragerø, è stata fotografata e filmata in moltissime occasioni mentre si riposava sulle barche ormeggiate nel porto, soprattutto quelle con la poppa molto bassa e senza un motore troppo ingombrante che la ostacolasse, diventando un argomento di discussione anche su internet.

Martedì scorso il tabloid norvegese Verdens Gang ha condiviso un live stream visto più di 160mila volte in cui si vedeva Freya riposare su una piccola barca al porto di Oslo, circondata da persone che le si avvicinavano sia dai pontili che a bordo di motoscafi per osservarla stesa al sole.

Alcuni video condivisi sui social network la mostrano mentre insegue un’anatra e un cigno o mentre prova a salire su un gommone, facendolo infine affondare; altri mentre distrugge i sedili di un’imbarcazione con le proprie zanne, provocando in totale danni stimati attorno all’equivalente di decine di migliaia di euro.

I trichechi vivono in un’area vastissima che occupa varie porzioni del mar Glaciale Artico e dei mari subartici dell’emisfero boreale, dalle aree al largo delle coste della Russia e della Norvegia a quelle al largo di Groenlandia e Canada. Nuotano in acque poco profonde anche per diversi chilometri per procacciarsi le migliaia di molluschi e crostacei che mangiano quotidianamente, ma poi trascorrono fino a 20 ore al giorno a riposare sulle piattaforme di ghiaccio o sulla terraferma.

Sono considerati animali vulnerabili soprattutto per via dei cambiamenti climatici e delle rotte delle navi commerciali, che interferiscono con il loro habitat e le loro attività, favorendo così avvistamenti anche a latitudini molto basse rispetto a quelle in cui vivono abitualmente.

Secondo l’esperto di trichechi Rune Aae, che ha analizzato il comportamento di Freya nelle ultime settimane, l’animale sarebbe entrato nel fiordo di Oslo per errore, mentre cercava di nuotare verso nord, in direzione del mar Glaciale Artico. Prima d’ora era rimasta in un posto tre o quattro giorni prima di spostarsi: Aae ipotizza che non sia ancora riuscita ad allontanarsi da Oslo perché si sentirebbe intrappolata dalle varie barche che la circondano, spesso quelle dei curiosi che si avvicinano per vederla.

In questi giorni le autorità norvegesi si sono interrogate su come gestire la presenza di Freya nella zona di Oslo, visti i danni provocati alle barche e vista anche la grande presenza di persone, che potrebbe farla sentire minacciata e indurla ad attaccare.

La settimana scorsa la polizia marittima aveva provato a impedirle di salire su un’imbarcazione con un getto d’acqua, senza successo; alcuni ricercatori invece hanno costruito una piattaforma galleggiante sperando di tenerla lontana dalle barche private fino a quando non si sposterà altrove o le autorità decideranno di riportarla verso il suo habitat naturale: per ora però sembra che non stia cambiando abitudini.

Alcuni sostengono che Freya debba essere soppressa per via dei danni che ha provocato, come si farebbe con altri animali, ma anche perché quello non è il suo habitat naturale e non riuscirebbe comunque a riprodursi. Il dipartimento di Pesca norvegese ha fatto sapere che l’animale è in buone condizioni di salute e si nutre adeguatamente, e ha aggiunto che se si mantiene una ragionevole distanza non è un pericolo per gli umani: per questo, finché non sarà una minaccia per la popolazione, le autorità locali le permetteranno di restare.

Quanto ai danni alle barche, il biologo Kjell Isaksen ha suggerito ai proprietari di ormeggiarle con la poppa rivolta verso la banchina, se possibile, per ridurre il rischio che Freya ci salga sopra e le faccia affondare.

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