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  • Domenica 22 maggio 2022

Il Milan è campione d’Italia

Grazie alla vittoria contro il Sassuolo ha mantenuto i due punti di vantaggio sull’Inter e ha vinto il suo diciannovesimo Scudetto

Zlatan Ibrahimovic alla premiazione del Milan a Reggio Emilia (Spada/LaPresse)
Zlatan Ibrahimovic alla premiazione del Milan a Reggio Emilia (Spada/LaPresse)
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Il Milan è campione d’Italia per la diciannovesima volta nella sua storia, a undici anni dalla precedente. Ha vinto il campionato di Serie A 2021/2022 grazie al 3-0 con cui domenica sera ha battuto il Sassuolo all’ultima giornata della stagione, in una partita giocata al Mapei Stadium di Reggio Emilia in presenza di quasi ventimila tifosi milanisti. A Milano, invece, migliaia di persone si sono ritrovate in piazza Duomo e davanti alla sede del Milan per i festeggiamenti, proseguiti fino a tarda notte con l’arrivo della squadra.

Il Milan è stato piuttosto sicuro di vincere lo scudetto fin dalla mezz’ora di gioco, quando aveva già segnato i suoi tre gol: due di Olivier Giroud e uno di Franck Kessié. Non è servita la contemporanea vittoria dell’Inter contro la Sampdoria: il Milan ha finito il campionato con 86 punti, due in più dell’Inter. Con il primo Scudetto dal 2011, il Milan ha raggiunto proprio l’Inter come seconda squadra più titolata del campionato italiano, dopo la Juventus. Gliene manca quindi ancora uno per ottenere la seconda stella, il riconoscimento dato alle squadre ad ogni dieci campionati vinti.

Con tre azioni molto simili, nate da altrettanti recuperi palla nella metà campo avversaria e da altrettanti assist di Rafael Leao, domenica sera il Milan ha chiuso in fretta la partita contro il Sassuolo. Proprio Leao è stato forse il migliore in campo, assieme al terzino Theo Hernandez e ovviamente a Giroud. A San Siro, l’Inter è passata in vantaggio solo nel secondo tempo, quando ormai sembrava certa la vittoria del Milan, a cui comunque sarebbe bastato anche un solo punto per restare primo in classifica.

Rafael Leao dopo l’assist per il secondo gol di Olivier Giroud (AP Photo/Antonio Calanni)

Da almeno due anni, dopo un decennio difficile segnato da cambi di proprietà e un generale ridimensionamento, il Milan si era riportato stabilmente tra le migliori squadre della Serie A. L’attuale progetto tecnico attorno alla squadra era iniziato nel 2019 con l’ingaggio dell’allenatore Stefano Pioli, ora considerato uno dei principali artefici dello Scudetto per come ha saputo far rendere al meglio una squadra giovane (26,8 anni l’età media), senza grandi campioni e con il quarto monte ingaggi del campionato, dopo Juventus, Inter e Napoli.

Pioli era stato preso inizialmente come rimpiazzo, ma visti i risultati sempre migliori ottenuti nel primo periodo della pandemia, la società e soprattutto il direttore tecnico, Paolo Maldini, lo avevano confermato. Con lui il Milan ha costruito una squadra giovane sostenuta da alcuni giocatori più esperti e di personalità: su tutti Zlatan Ibrahimovic e l’altro centravanti Olivier Giroud.

I tifosi del Milan al Mapei Stadium di Reggio Emilia (AP Photo/Antonio Calanni)

Dopo il secondo posto dell’anno scorso, in questa stagione, con l’indebolimento dell’Inter e la crescita generale della squadra, il Milan è riuscito a recuperare una decina di punti all’Inter verso metà campionato e poi a rimanere in testa fino alla fine. Nel farlo è stato sostenuto dalla solidità del gruppo costruito e dalle prestazioni dei suoi giocatori più decisivi, come il portiere Mike Maignan, il difensore Fikayo Tomori, il terzino Theo Hernandez, il centrocampista Sandro Tonali e l’esterno offensivo Rafael Leao.

A conferma dell’omogeneità della sua rosa e del lavoro fatto da Pioli, il Milan non spicca nei resoconti statistici del campionato che ha appena vinto. Ha il quarto miglior attacco della stagione — dopo Inter, Lazio e Napoli — e il suo miglior marcatore (Leao) è il diciottesimo di tutto il campionato con 11 gol segnati. Il suo vero punto di forza, soprattutto negli ultimi mesi, è stata la difesa, che è quella con meno gol subiti, anche se a pari merito col Napoli.