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  • Giovedì 19 maggio 2022

Il nuovo scandalo della politica dei Paesi Bassi ruota intorno a un vecchio Nokia

Il primo ministro ha detto che per via del suo telefono limitato ha rimosso quasi tutti i messaggi, mentre per legge doveva conservarli

Il primo ministro Mark Rutte, al telefono (AP Photo/Peter Dejong)
Il primo ministro Mark Rutte, al telefono (AP Photo/Peter Dejong)
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Giovedì, al parlamento dei Paesi Bassi, è stata convocata una riunione di emergenza per discutere di un caso che riguarda il primo ministro Mark Rutte, in carica dal 2010 e attualmente a capo di una coalizione centrista. Un’inchiesta giornalistica ha rivelato che Rutte avrebbe sistematicamente cancellato la maggior parte dei messaggi sul suo telefono cellulare ogni giorno per anni, mentre la legge nazionale impone che la corrispondenza dei componenti del governo venga conservata per questioni di trasparenza.

L’inchiesta è stata pubblicata mercoledì dal quotidiano olandese Volkskrant: nel 2020 il giornale aveva avviato un procedimento legale per chiedere l’accesso ad alcuni messaggi inviati e ricevuti dal primo ministro durante la pandemia da coronavirus, sulla base di una legge sulla trasparenza che considera documenti pubblici anche i messaggi di testo e di WhatsApp dei funzionari di governo, che siano sul loro cellulare istituzionale o personale.

Volkskrant ha poi scoperto che la corrispondenza di Rutte disponibile includeva solo alcuni messaggi inviati dal primo ministro, trovati tra l’altro sui cellulari degli altri membri del governo e non sul suo. Inoltre il giornale ha rivelato che sul cellulare di Rutte mancavano moltissimi messaggi, perché lui – sia durante la pandemia che negli anni precedenti – li aveva sistematicamente cancellati.

Rutte, che è anche leader del Partito Popolare per la Libertà e la Democrazia (VVD), di centrodestra, si è giustificato dicendo che il cellulare che usava era un vecchio Nokia – motivo per cui il caso è stato anche rinominato Nokiagate – che aveva pochissima memoria e poteva contenere al massimo 20 messaggi. Rutte aveva scelto di continuare a usarlo perché non si era mai trovato molto bene con gli smartphone e aveva detto di aver comunque mantenuto i messaggi più importanti, inoltrandoli ai ministri e cancellando il resto.

Secondo Volkskrant il modello di Nokia usato da Rutte è il 301: si trova in commercio dal 2013 ed è effettivamente un telefono piuttosto arcaico per gli standard di oggi: ha una memoria interna che arriva ad appena a 64 megabyte contro gli svariati gigabyte degli smartphone di oggi (anche se per la verità sembra che la memoria sia espandibile tramite una scheda microSD).

Il comportamento di Rutte è considerato molto problematico da vari osservatori ed è stato condannato in modo piuttosto trasversale da membri di partiti politici anche molto diversi tra loro: secondo loro Rutte avrebbe deciso quali informazioni di potenziale interesse pubblico fosse utile mantenere e quali no, con un’autonomia individuale considerata ingiustificata.

Altri ancora lo stanno accusando di essere assolutamente in grado, in realtà, di usare uno smartphone, oltre che di averne uno: in un dibattito sul Nokiagate iniziato giovedì mattina al parlamento dei Paesi Bassi il parlamentare Freek Jansen, del partito di estrema destra Forum per la Democrazia, ha accusato Rutte di portare in giro da anni uno smartphone accanto al suo vecchio Nokia: «è una cosa che sanno tutti».

Non è la prima volta che Rutte si trova coinvolto in un caso di questo tipo: già nel 2018 era stato accusato di aver cancellato un messaggio dell’ex amministratore delegato della multinazionale olandese-britannica Unilever Paul Polman che gli chiedeva di abolire una tassa sui dividendi. Il governo di Rutte lo aveva poi effettivamente fatto, con una decisione che secondo diversi critici era stata presa a seguito di pressioni da parte di alcune multinazionali, tra cui proprio Unilever.