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  • Mercoledì 11 maggio 2022

Lufthansa ha vietato a più di 100 ebrei di imbarcarsi su un aereo

È successo la scorsa settimana a Francoforte: ora diverse comunità ebraiche accusano la compagnia tedesca di antisemitismo


Gli ebrei bloccati nell'aeroporto di Francoforte (YouTube/DansDeals)
Gli ebrei bloccati nell'aeroporto di Francoforte (YouTube/DansDeals)
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Mercoledì 4 maggio più di 100 persone identificate come ebree sono state bloccate all’aeroporto di Francoforte, in Germania, mentre stavano facendo scalo da un volo proveniente da New York per andare a Budapest. La compagnia aerea di entrambi i voli, la tedesca Lufthansa, ha deciso di impedire l’imbarco sul secondo volo solo alle persone ebree, mentre ha permesso a tutti gli altri passeggeri di partire. Questa decisione ha generato enormi critiche contro la compagnia, accusata dalle comunità ebraiche di antisemitismo e razzismo.

Della vicenda si è parlato solo negli ultimi giorni, dopo che l’8 maggio i video e le testimonianze di quanto successo erano stati raccolti da un sito che di solito si occupa di vendita di biglietti aerei in sconto, DansDeals, che per primo ha raccontato il caso. Dopo la pubblicazione dell’articolo, la notizia è arrivata su diversi grandi giornali internazionali e le pressioni su Lufthansa perché chiarisse l’accaduto si sono fatte molto insistenti.

La maggior parte dei passeggeri dell’aereo partito da New York era composta da ebrei ortodossi che stavano andando in pellegrinaggio in Ungheria per visitare la tomba di un importante rabbino, Yeshayah Steiner: non si sa il numero preciso, ma secondo diversi testimoni sarebbero stati tra i 130 e i 170.

Le persone lasciate a terra hanno raccontato che la decisione di Lufthansa di bloccare i passeggeri ebrei sarebbe dipesa dal fatto che alcuni di loro si erano rifiutati di indossare la mascherina sul volo partito da New York, contravvenendo alle regole della compagnia aerea.

Invece di punire le singole persone, Lufthansa avrebbe punito indistintamente tutti gli ebrei che si trovavano sul volo, molti dei quali avevano abiti e capigliature tradizionali degli ebrei ortodossi (come i payot, boccoli lasciati crescere molto lunghi ai lati della testa), e per questo facilmente identificabili per la loro fede.

Alla fine le scuse ufficiali sono arrivate solamente il 10 maggio, quindi dopo quasi una settimana: in un comunicato la compagnia ha detto di essere «sinceramente dispiaciuta» per quanto avvenuto a Francoforte e che «ciò che è emerso non è coerente con le politiche o i valori di Lufthansa. Non tolleriamo il razzismo, l’antisemitismo e la discriminazione di qualsiasi tipo». Le scuse, però, non sono bastate a diverse associazioni e istituzioni ebraiche (tra cui lo Yad Vashem, l’ente israeliano per la memoria della Shoah), che hanno chiesto alla compagnia un’indagine più approfondita.

Al momento, infatti, non si sa chi abbia preso la decisione di bloccare i passeggeri ebrei all’aeroporto, e Lufthansa non ha dato nessuna informazione al riguardo. In base ad alcune testimonianze, si sa che durante il volo da New York un pilota aveva fatto un annuncio dalla cabina richiamando i passeggeri all’ordine, rimproverandone alcuni che non indossavano la mascherina o che stavano bloccando i corridoi mettendosi a pregare.

Non è chiaro quanti ebrei si fossero rifiutati di usare la mascherina, ma secondo diversi testimoni sarebbero stati al massimo tre.

All’arrivo del volo a Francoforte, i passeggeri avevano trovato decine di poliziotti al gate del volo per Budapest (una cosa assai insolita).

Quello che è successo dopo è stato testimoniato da diverse delle persone che erano al gate, che hanno ripreso con il proprio smartphone i momenti molto concitati che hanno preceduto l’annuncio della decisione di Lufthansa. La partenza del volo era prevista alle 7:10 di mattina, ma le operazioni di imbarco sono iniziate solamente alle 7:20, e in maniera piuttosto anomala. Gli operatori di terra della compagnia hanno infatti chiamato per nome i passeggeri da imbarcare, invece di attendere che fossero loro stessi ad andare al banco. Gli unici a essere chiamati sono stati passeggeri con cognomi non di origine ebraica. Dopo alcuni minuti è stato chiaro che Lufthansa stava lasciando a terra solo gli ebrei.

La conferma è arrivata poco dopo: nel video che segue, al minuto 3.37, si vede un responsabile di Lufthansa annunciare al microfono che, «per questioni operative», per tutti i passeggeri rimasti al gate (quindi quelli non imbarcati) il volo era stato cancellato. «Voi lo sapete, il motivo», ha aggiunto.

In un altro video si vede un passeggero, Yitzy Halpern, chiedere a una rappresentante di Lufthansa il motivo del blocco: lei risponde che la causa sono i problemi creati sul volo partito da New York da alcune persone ebree. Halpern dice: «Delle persone ebree hanno creato un problema e quindi oggi è vietato volare a tutti gli ebrei?»; la responsabile di Lufthansa risponde: «Solo su questo volo».

Dopo la partenza del volo per Budapest con i pochi passeggeri ammessi, quelli rimasti a terra hanno cercato di comprare un nuovo biglietto, sperando di poter arrivare in tempo alla cerimonia. Alcuni di loro ci sono riusciti, anche se non hanno ricevuto alcun rimborso per il volo cancellato. Ad altri però è stato persino negato il permesso di volare su aerei Lufthansa per le successive 24 ore. Alcuni hanno quindi preso un volo per Vienna gestito da un’altra compagnia, e da lì poi sono andati in Ungheria con altri mezzi.

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