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  • Mercoledì 4 maggio 2022

Nel bombardamento del teatro di Mariupol furono uccise almeno 600 persone

Lo dice un'inchiesta di Associated Press, che ha ricostruito l'attacco russo dello scorso 16 marzo

(AP Photo/ Alexei Alexandrov, File)
(AP Photo/ Alexei Alexandrov, File)
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Il bombardamento da parte della Russia del Teatro d’arte drammatica di Mariupol, compiuto lo scorso 16 marzo, è stato uno degli episodi più discussi della guerra in corso in Ucraina. Il teatro della città nel sud-est dell’Ucraina, completamente distrutto nell’attacco, era infatti utilizzato come rifugio da moltissime persone, soprattutto donne e bambini. Inizialmente le autorità ucraine avevano stimato che nel bombardamento fossero state uccise almeno 300 persone. Una nuova inchiesta svolta da Associated Press ha però evidenziato che le persone uccise nel bombardamento, dentro e fuori dal teatro, sarebbero state almeno 600. Secondo i testimoni sentiti da AP potrebbero essere ancora di più.

AP ha spiegato di aver ricostruito quello che accadde lo scorso 16 marzo a Mariupol mettendo insieme le testimonianze di 23 persone tra sopravvissuti, soccorritori e residenti che sapevano come funzionavano le cose da quando era diventato un rifugio per civili; ha inoltre analizzato la struttura dell’edificio partendo da foto e video girati al suo interno prima, durante e dopo il bombardamento, e ricostruito i posti in cui si erano rifugiate le persone al suo interno.

Secondo le testimonianze dei sopravvissuti nel teatro c’erano circa mille persone, una cifra che corrisponde alle prime stime delle autorità ucraine subito dopo il bombardamento. Tutti i testimoni sentiti da AP hanno detto che al momento dell’attacco vicino a una cucina allestita fuori dall’edificio c’erano almeno 100 persone, nessuna delle quali sopravvissuta. Sempre secondo le testimonianze, tutti i palchi e i corridoi del teatro erano pieni di persone (comprese alcune famiglie con bambini piccoli): sarebbero però riuscite a scapparne non più di 200, in particolare dall’ingresso principale e da un’uscita laterale ancora utilizzabile dopo l’attacco.

L’inchiesta smentirebbe inoltre la versione del bombardamento data dalle autorità russe, che avevano negato di aver compiuto operazioni aeree nell’area dove sorgeva il teatro, sostenendo invece che l’edificio fosse stato distrutto dalle forze ucraine oppure fosse usato come base militare dagli ucraini. Nessuna delle persone intervistate da AP ha detto di aver visto soldati ucraini all’interno del teatro, e secondo le testimonianze tutti sapevano che quello era il principale luogo di rifugio di Mariupol: le immagini satellitari scattate prima del bombardamento mostravano che sui piazzali davanti e dietro al teatro era stata scritta a caratteri enormi la parola “bambini”, di modo da essere vista anche dal cielo.

– Leggi anche: L’evacuazione dell’acciaieria Azovstal a Mariupol