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  • Giovedì 28 aprile 2022

Da dove viene la bandiera della NATO

Perché fu scelta e cosa rappresenta, ora che la si vede sempre più in giro

Il politico Radicale Silvio Viale con una bandiera della NATO durante una celebrazione per il 25 aprile a Torino (ANSA/JESSICA PASQUALON)
Il politico Radicale Silvio Viale con una bandiera della NATO durante una celebrazione per il 25 aprile a Torino (ANSA/JESSICA PASQUALON)
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L’invasione russa dell’Ucraina ha portato, tra le altre cose, a rendere più visibile di prima una bandiera poco nota: quella blu della NATO. La bandiera della NATO, almeno in Italia, è esposta raramente ed è abbastanza poco riconoscibile, almeno per chi è nato dopo la fine della Guerra Fredda, quando per alcuni decenni l’Alleanza atlantica aveva perso centralità. Se n’è ricominciato a parlare soltanto di recente, dopo che la cosiddetta “espansione della NATO” è diventata un argomento usato dal regime russo per giustificare l’invasione e dopo alcune polemiche relative alla presenza di bandiere della NATO durante le manifestazioni per il 25 aprile.

La bandiera della NATO è piuttosto semplice: una rosa dei venti bianca e blu, con quattro punte che indicano i quattro punti cardinali, parzialmente inserita in un cerchio. Dalle punte della rosa partono quattro linee bianche, mentre lo sfondo della bandiera è di colore blu.

La NATO (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico del Nord, detta anche Alleanza Atlantica; l’acronimo NATO viene dall’inglese North Atlantic Treaty Organization) fu fondata nel 1949 come alleanza difensiva di vari paesi occidentali in opposizione all’Unione Sovietica e ai suoi paesi alleati e satelliti, nel contesto di quella che sarebbe poi stata definita Guerra Fredda. Che l’alleanza avesse bisogno di un simbolo divenne chiaro abbastanza presto, ma ci volle un po’ per prendere una decisione in proposito: la bandiera della NATO come la conosciamo oggi fu adottata il 14 ottobre 1953 e presentata ufficialmente il 9 novembre durante una cerimonia a Parigi, quattro anni dopo la fondazione dell’alleanza e dopo molti mesi di discussioni e prove.

Il segretario generale di allora, nonché il primo segretario generale della NATO, il britannico Hastings Ismay, descrisse così la bandiera: «Una stella a quattro punte che rappresenta la bussola che ci tiene sulla retta via – la via della pace – e un cerchio che rappresenta l’unità che lega assieme i 14 paesi». Il blu della bandiera rappresenta l’Oceano Atlantico. La bandiera, disse Ismay, è «semplice e inoffensiva».

La prima versione della bandiera della NATO era tutta diversa. Nei suoi primi anni di vita, quando ancora la Guerra Fredda era soltanto agli inizi, la NATO era una struttura piuttosto lasca, che esisteva soprattutto di nome. Il primo nucleo di organizzazione militare dell’Alleanza Atlantica arrivò soltanto dopo l’inizio della Guerra di Corea con la formazione nel 1951 del Comando supremo delle potenze alleate in Europa (acronimo inglese: SHAPE), cioè del comando militare integrato delle forze alleate occidentali che avevano vinto la Seconda guerra mondiale.

Non a caso il primo comandante di SHAPE fu Dwight Eisenhower, che era stato comandante in capo delle forze alleate durante la guerra e che un paio d’anni dopo fu eletto presidente degli Stati Uniti.

Il generale Dwight Eisenhower nella cittadina tedesca di Julich il 6 marzo 1945 (Keystone/Hulton Archive/Getty Images)

SHAPE fu dunque il primo nucleo davvero operativo della NATO, e la bandiera di SHAPE fu usata inizialmente come bandiera di tutta la NATO: una bandiera verde con al centro un gagliardetto dorato formato da due spade e il motto latino «Vigilia pretium libertatis», la vigilanza è il prezzo della libertà. Si dice che Eisenhower in persona contribuì a decidere il design di questa bandiera, che ancora oggi è il simbolo ufficiale di SHAPE.

Poco tempo dopo, dentro alla NATO si decise che era necessario creare una bandiera originale. Come scrive lo stesso sito dell’organizzazione, si parlava di bandiere fin dal momento della fondazione, ma nel 1952 fu creata una nuova commissione (l’Information Policy Working Group) che aveva tra le altre cose il compito di decidere contenuti, idee e simboli relativi alla NATO, compresa una bandiera.

Furono vagliati vari stili, come uno scudo con 14 stelle, per indicare la natura difensiva dell’alleanza e i 14 paesi membri (oggi sono 30), o altre bandiere in cui il blu dell’Oceano Atlantico è sempre rimasto il colore più o meno predominante.

Una delle ipotesi di bandiera della NATO, dal sito ufficiale dell’Alleanza

Alla fine, si scelse la rosa dei venti a quattro punte. Non è del tutto chiaro come avvenne la selezione: il sito della NATO dice soltanto che ci fu «molta indecisione sul design».

In ogni caso, la rosa dei venti a quattro punte è ormai diventata un simbolo universale dell’Alleanza Atlantica. Quando il quartier generale della NATO fu spostato a Bruxelles alla fine degli anni Sessanta (a seguito della temporanea uscita della Francia dall’Alleanza), il cortile fu adornato con una grossa statua disegnata dall’architetto belga Raymond Huyberechts raffigurante una versione della stessa rosa dei venti. Oggi sia la statua sia il simbolo sulla bandiera sono chiamati “stella della NATO”, e sono raffigurati su francobolli, cartoline e altro materiale commemorativo.

Il quartier generale della NATO a Bruxelles (AP Photo/Virginia Mayo)