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  • Martedì 22 marzo 2022

Perché Dybala lascerà la Juventus

Dopo 7 anni in cui è stato uno dei giocatori più rappresentativi e amati della squadra, la sua carriera a Torino finirà con un contratto non rinnovato

Paulo Dybala in Chelsea-Juventus (Catherine Ivill/Getty Images)
Paulo Dybala in Chelsea-Juventus (Catherine Ivill/Getty Images)

Dopo mesi di trattative, lunedì la Juventus ha fatto sapere che Paulo Dybala, attaccante argentino a Torino dal 2015 e decimo miglior marcatore nella storia della squadra, non rinnoverà il suo contratto in scadenza a fine giugno. Da qui in avanti, Dybala potrà quindi accordarsi con un’altra squadra e lasciare la Juventus a fine stagione senza che venga pagato il costo del suo trasferimento.

La notizia, nell’aria da qualche tempo, è stata confermata dall’amministratore delegato della Juventus Maurizio Arrivabene, che ha spiegato: «Con il mercato di gennaio e l’arrivo di Dusan Vlahovic è cambiato l’assetto tecnico della squadra. Il progetto della Juventus ha subito dei cambiamenti, e una parte di questi cambiamenti riguarda il contratto di Dybala, che oggi non è stato rinnovato».

Dybala e la Juventus erano in trattative da mesi — ancora prima dell’acquisto del centravanti serbo Dusan Vlahovic dalla Fiorentina per 75 milioni di euro — con il giocatore rappresentato da Jorge Antun, ex agente di tennisti argentino e amico di famiglia. Le parti però si erano trovate distanti. Dybala, che secondo indiscrezioni riceve 7,3 milioni di euro netti a stagione, non era disposto a diminuire i compensi e anzi, avrebbe voluto alzarli: arrivati alla soglia dei trent’anni (Dybala ne ha 28) i calciatori firmano solitamente i contratti più remunerativi delle loro carriere, che a quell’età arrivano al picco e allo stesso tempo non sono più così lontane dalla fine. Inoltre, Dybala rimaneva uno dei giocatori più rappresentativi della Juventus, amato dai tifosi per talento e creatività, e per l’attaccamento spesso dimostrato alla squadra.

La Juventus, come ha fatto capire Arrivabene, la vedeva però diversamente già prima degli investimenti fatti nel mercato di gennaio. Negli ultimi tre anni, infatti, l’attaccante ha saltato quasi trenta partite per frequenti problemi fisici e talvolta anche per questioni tattiche, in quanto giocatore offensivo senza una vera e propria posizione in campo, che rende al meglio quando è lasciato libero di spaziare. Per questi motivi, già nel 2019 fu dato vicino a un trasferimento in Inghilterra in seguito all’acquisto di Cristiano Ronaldo, il cui arrivo segnò l’inizio del periodo negativo per Dybala.

Dybala dopo il gol segnato alla Salernitana nell’ultima giornata di campionato (Valerio Pennicino/Getty Images)

In questi ultimi tre anni — peraltro segnati dalle difficoltà economiche causate dalla pandemia — aver avuto indisponibile così a lungo un giocatore della sua importanza ha pesato sull’andamento della Juventus, che in sostanza ha ritenuto troppo rischioso offrire un contratto così alto per diversi anni a un giocatore ritenuto sempre meno affidabile.

Tra molte difficoltà, la Juventus si è da poco riportata tra le prime in classifica dopo una pessima prima parte di stagione, ma è stata appena eliminata in malo modo agli ottavi di Champions League per il terzo anno di fila da una squadra sulla carta inferiore. Tra i problemi principali della squadra allenata da Massimiliano Allegri c’è notoriamente una scarsa creatività ed efficacia in attacco: in questo senso la partenza di Dybala richiederà un sostituto all’altezza, visto che in questi ultimi anni il giocatore è stato spesso l’unico capace di inventarsi qualcosa, in quanto giocatore più tecnico in rosa e fra i più talentuosi (come dimostrano i 35 gol segnati negli ultimi tre anni giocati a mezzo servizio).

A complicare la sua posizione in squadra c’è stato però l’acquisto di Vlahovic, un centravanti di 22 anni su cui la Juventus ha puntato molto. Attorno a lui, infatti, verrà ricostruito l’attacco, probabilmente a tre, con Federico Chiesa (attualmente infortunato) come esterno destro e un probabile nuovo acquisto sulla fascia sinistra.

Stretto da questo nuovo assetto e penalizzato dalla discontinuità avuta negli ultimi anni, sarebbe stato difficile ottenere un nuovo contratto, come ha spiegato Arrivabene: «Da parte della Juventus sarebbe stato facile fare un’offerta molto, molto al ribasso, però poco rispettosa nei confronti di un giocatore che ha passato sette anni della sua carriera con noi. Un’offerta di quel tipo non avrebbe dimostrato rispetto nei suoi confronti. Abbiamo pensato molto a questa decisione, ma è importante sottolineare una cosa: la dirigenza della Juventus non prende decisioni contro la Juventus, ma per la Juventus».

Nei prossimi mesi, quindi, Dybala e il suo agente valuteranno le offerte che arriveranno dalle altre squadre, pretendendo certamente un contratto superiore a quello offerto dalla Juventus, come stipendio e come durata. Si parla in particolare di un interessamento dell’Atletico Madrid, ma da tempo i giornali segnalano contatti tra il giocatore e l’Inter, le cui strategie sono gestite dall’amministratore delegato Beppe Marotta, che portò Dybala alla Juventus acquistandolo dal Palermo.