È morto l’attore William Hurt

Aveva 71 anni ed era diventato famoso negli anni Ottanta per film come “Il grande freddo”, “Gorky Park” e “Dentro la notizia”

(Frederick M. Brown/Getty Images)
(Frederick M. Brown/Getty Images)

È morto a 71 anni l’attore statunitense William Hurt, molto noto specialmente per i film che fece negli anni Ottanta, come la celebre commedia Il grande freddo e il thriller ambientato a Mosca Gorky Park, entrambi del 1983, o come il drammatico Figli di un dio minore del 1986 e Dentro la notizia, film sul giornalismo televisivo uscito nel 1987. Apprezzato soprattutto per i suoi molti ed efficaci ruoli da non protagonista, nel 1985 Hurt vinse l’Oscar come miglior attore per la sua interpretazione in Il bacio della donna ragno.

Nato nel 1950 a Washington D.C., Hurt studiò recitazione alla Juilliard di New York – una delle più delle importanti scuole di arti, musica e spettacolo del mondo – e arrivò nel cinema dopo essersi dedicato molto al teatro. Il suo primo film – Stati di allucinazione, diretto da Ken Russell nel 1980 – andò subito bene, ma ancora meglio andarono i successivi. In particolare Brivido caldo e Il grande freddo, due dei tanti in cui recitò diretto da Lawrence Kasdan.

Brivido caldo è un thriller erotico, per qualcuno un neo-noir, vagamente ispirato a La morte paga doppio. Nel film Hurt è un avvocato che ha successo con le donne ma non nel lavoro. Incontra una donna, moglie di un uomo d’affari, e i due iniziano una relazione decidendo poi di uccidere il marito di lei. Il film è noto per una trama avvincente e una frase memorabile: «la vita è come la scala di un pollaio: corta e piena di merda».

Il grande freddo è un film che parte da un suicidio. Parla infatti di un gruppo di amici che si trovano per il funerale di uno che era stato con loro all’università negli anni Sessanta. Inizia quindi la storia di cosa è cambiato, dopo più di dieci anni, nella vita di tutti quelli che si ritrovano: il tutto nel formato di una commedia. Oltre ad Hurt, ci recitarono Tom Berenger, Glenn Close, Jeff Goldblum e Kevin Kline. Contiene una notevole scena con “You can’t always get what you want” dei Rolling Stones.

Sempre negli anni Ottanta, i migliori della sua carriera, Hurt recitò anche in Gorky Park e Turista per caso, vinse l’Oscar per Il bacio della donna ragno e fu nominato come miglior attore non protagonista per Figli di un dio minore e Dentro la notizia; il tutto continuando anche ad avere una proficua carriera teatrale.

Negli anni Novanta recitò in Jane Eyre di Franco Zeffirelli, Alice di Woody Allen e Fino alla fine del mondo di Wim Wenders, e nel fantascientifico Lost in Space – Perduti nello spazio. Dopo il Duemila ha recitato in A.I. – Intelligenza artificialeThe VillageA History of Violence (per cui ottenne la sua quarta nomination all’Oscar) e Into the Wild. Hurt ha inoltre recitato in diversi film della saga di supereroi degli Avengers, in cui aveva interpretato il generale Thaddeus “Thunderbolt” Ross.

Qualche anno fa, parlando al New York Times si definì «un caratterista intrappolato nel corpo di un attore protagonista». Sempre a proposito del suo essere spesso stato non protagonista disse, in un’altra occasione: «Non ci sono piccoli ruoli, solo attori piccoli».