Da oggi è più semplice visitare le persone ricoverate in ospedale

Le direzioni sanitarie devono garantire visite di almeno 45 minuti al giorno: sarà però escluso chi ha il Green Pass "base"

(ANSA/LUCA ZENNARO)
(ANSA/LUCA ZENNARO)

Da giovedì 10 marzo è possibile ricominciare a far visita alle persone ricoverate in ospedale nei reparti di degenza (ma non nei reparti riservati ai pazienti positivi al coronavirus), senza che i direttori sanitari delle singole aziende ospedaliere possano più sospendere le visite. La possibilità di effettuare visite in questi reparti era già stata permessa a partire dal 6 agosto scorso, ma si era lasciata alle direzioni sanitarie la possibilità di sospenderle in base all’evoluzione della pandemia.

Era quello che era successo in molti ospedali a dicembre, quando in tutta Italia erano cominciati ad aumentare i contagi dovuti alla variante omicron del virus. Nelle ultime settimane c’è stata però una diminuzione dei casi e dei ricoveri nei reparti di terapia intensiva, e per questo motivo si è deciso di modificare la norma che regola le visite in ospedale.

Nel corso della conversione in legge del decreto-legge numero 221 del 24 dicembre 2021, avvenuta il 18 febbraio 2022, è stata quindi inserita una modifica all’articolo 7: prevede che debba essere garantito l’accesso ai visitatori per almeno 45 minuti al giorno. Non sono invece garantiti tempi minimi per le residenze socio assistenziali (RSA).

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Le visite sono consentite sia a parenti sia a conoscenti delle persone ricoverate: si può accedere ai reparti di degenza indossando una mascherina FFP2 e mostrando il Green Pass che attesti di aver fatto la dose di richiamo del vaccino.

Per le persone che hanno completato il ciclo primario di vaccinazione, ma non hanno fatto ancora la dose di richiamo, e per quelle che sono guarite dalla COVID-19 è necessaria anche una certificazione che attesti l’esito negativo di un test antigenico o di un tampone molecolare, eseguito nelle 48 ore precedenti. Non è consentito l’accesso a chi ha solamente il Green pass “base”, che si ottiene dopo essere risultati negativi a un tampone per il coronavirus.

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa ha parlato della riapertura delle visite in ospedale come di «un giorno da ricordare» per i pazienti ricoverati e per le loro famiglie. «Dopo due anni, finalmente, un altro segnale concreto di ritorno alla normalità, consapevoli che il calore umano e l’affetto di un familiare sono una delle migliori cure per tutti coloro che in questi mesi sono stati costretti ad affrontare in solitudine dolori e sofferenze».