• Mondo
  • Lunedì 7 febbraio 2022

L’incontro fra Macron e Putin non è andato come voleva la Francia

Il presidente francese aveva ambizioni che non sono state soddisfatte; il presidente russo potrebbe esserne uscito rafforzato

(Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)
(Sputnik, Kremlin Pool Photo via AP)

Il presidente francese Emmanuel Macron e il presidente russo Vladimir Putin si sono incontrati lunedì a Mosca, in Russia, per parlare soprattutto delle tensioni fra Russia e Ucraina. L’obiettivo di Macron, assai ambizioso, era di convincere Putin a rimuovere del tutto o in parte le decine di migliaia di soldati che la Russia ha ammassato al confine con l’Ucraina nelle ultime settimane. L’incontro è durato oltre cinque ore, con Macron e Putin seduti ai due estremi di un tavolo particolarmente lungo, e non ha portato a nulla di sostanziale.

Durante una conferenza stampa alla fine dell’incontro, Putin ha auspicato che il «dialogo» con i paesi occidentali prosegua, ma ha messo in chiaro di non avere preso impegni concreti con Macron. A un certo punto, rispondendo alla domanda di un giornalista francese, ha citato esplicitamente la possibilità che Francia e Russia possano farsi di nuovo la guerra. «Dopo cinque ore di incontro, ci sono pochi dubbi sul fatto che Macron sia finito nella tana del lupo, e che sia stato sbranato», ha sintetizzato in maniera un po’ cruda Politico.

Il New York Times ha notato che durante la conferenza stampa Putin abbia «gustato» l’attenzione dei giornalisti, e che più in generale l’incontro abbia dimostrato la sua forza nel «costringere l’Occidente a prestare attenzione alle richieste della Russia».

Fin dall’inizio del suo mandato, nel 2017, Macron ha assunto posizioni piuttosto morbide nei confronti della Russia, cercando di porsi come un interlocutore più incline al dialogo rispetto ai suoi colleghi europei. Di recente Putin lo aveva definito un partner «di qualità». Deutsche Welle ha notato che negli ultimi giorni i contatti fra i due si sono intensificati: Macron ha parlato al telefono con Putin «più spesso di ogni altro leader europeo».

Macron è uno dei massimi rappresentanti di una linea di pensiero realista diffusa in alcuni circoli europei secondo cui i governi e le istituzioni europee debbano necessariamente dialogare con la Russia, per varie ragioni: sia per impedire che Putin rafforzi la sua alleanza con la Cina, sia per creare legami commerciali, culturali e istituzionali, cioè quelli che tradizionalmente impediscono la nascita di conflitti. Macron ha ribadito più volte, inoltre, che i paesi europei dovrebbero condurre una politica estera sempre più autonoma da quella degli Stati Uniti, cioè il loro tradizionale alleato, che sulla Russia ha storicamente posizioni molto meno concilianti.

Questo approccio però ha diversi critici, che pensano che Putin sia molto meno interessato a un dialogo di quanto sembri, e scelga di mantenere un canale di comunicazione privilegiato con alcuni paesi europei (come la Francia) soltanto per creare divisioni all’interno dell’Unione Europea.

Macron però è convinto che Putin non sia realmente interessato ad invadere l’Ucraina, ma che voglia soltanto ottenere alcune rassicurazioni sull’espansione verso est della NATO, la principale alleanza militare fra i paesi dell’Occidente che negli ultimi vent’anni ha inglobato diversi stati che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica. «L’obiettivo geopolitico della Russia, oggi, non riguarda l’Ucraina ma il chiarimento delle norme di convivenza con la NATO e l’Unione Europea», ha detto Macron prima di partire per la Russia in un’intervista pubblicata domenica dal Journal du Dimanche.

– Leggi anche: L’ossessione di Putin per l’Ucraina

Più o meno nelle stesse ore, a Washington, negli Stati Uniti, si sono incontrati il presidente statunitense Joe Biden e il cancelliere tedesco Olaf Scholz, che la prossima settimana andrà a Mosca e a Kiev, in Ucraina. Anche Macron, dopo essere stato a Mosca, martedì sarà a Kiev per incontrare il presidente ucraino Volodymyr Zelensky.